Ciao a tutti,
in merito all'argomento di questo topic sono stato contattato ieri pomeriggio da
Piero Macrelli, presidente della Federazione tra le Società Filateliche Italiane, che mi ha pregato di scrivere quanto segue.
Ha confermato che la denuncia è stata inoltrata dal loro Osservatorio Falsi Filatelici (OFF) e che si riferisce alla
fasificazione di annulli che da un po' di tempo stanno inquinando il mercato, quindi l'accusa non è quella di falsificazione di carte valori (Legge Giovanardi), ma quella di frode, come aveva già lasciato intendere pieropas in altro intervento.
Ovviamente al momento della denuncia non era dato sapere se l'autore della frode fosse chi deteneva il materiale in quel momento oppure se lui fosse stato a sua volta frodato da qualcun altro (Macrelli mi ha confidato che comunque i primi rilievi fanno propendere decisamente per questa seconda ipotesi), e ad ogni modo il materiale è stato sequestrato per consentire l'approfondimento delle indagini e possibilmente risalire all'origine della falsificazione.
Ha comunque
rivendicato l'importanza della Legge Giovanardi nella lotta contro i falsi filatelici, avendo consentito di mettere a segno diverse operazioni contro i falsari e di avviare una proficua collaborazione tra la Federazione ed il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC).
Alla mia osservazione relativa al fatto che però la "Giovanardi" non consente di distinguere i
falsi d'epoca, oggetto di collezionismo, da tutti gli altri falsi ha risposto che, comunque, il Nucleo Carabinieri TPC interviene solo dietro segnalazione specifica e quindi
la distinzione dei casi spetta alla Federazione o a chi per essa
(*).
A questo proposito mi ha detto che loro si regolano in base a ciò che è riportato nei cataloghi, cioè un falso viene considerato come oggetto di consolidato collezionismo - e quindi commerciabile - se è riportato da qualche catalogo. Infatti molti venditori di questi oggetti sono stati invitati ad
indicare nelle inserzioni il numero di catalogo, così da non dare adito a malintesi.
Mi ha riferito inoltre che l'Osservatorio della Federazione si comporta in questa maniera: se la vendita di falsi da parte di un venditore si limita ad alcuni casi sporadici il venditore viene invitato a ritirare le vendite e, nel caso che il venditore accetti di ritirarle, la cosa finisce lì; se invece la vendita di falsi appare sistematica, allora scatta la denuncia.
Naturalmente la Federazione opera a sua volta sulla base delle segnalazioni che le pervengono da parte di collezionisti (non sarebbe umanamente possibile controllare
tutte le aste, online e non) e quindi
invita tutti a segnalare eventuali casi di cui si venga a conoscenza.
Questo è quanto
(*) però questo aspetto, sinceramente, continua a non convincermi molto, perché secondo me dovrebbe essere la legge stessa ad escludere questi casi specifici: se io domani mi sveglio, decido che il commerciante Pinco Pallino mi sta antipatico e vado a denunciarlo perché ha in vendita un 100 lire Democratica falso di Buenos Aires, come va a finire?