La spedizione di Garibaldi attraverso la posta ed i giornali
Re: La spedizione dei mille da Milano!!! a Napoli
Una lettera del 24 Maggio 1860 che il Presidente del Comitato di Baucina scrive a quello di Termini (col n. 4, quindi una delle prime spedizioni) riportando ciò che egli stesso ha scritto nella stessa data al Comandante in Capo del campo di Gibilrossa (dove erano accampati i garibaldini prima di partire per Palermo).
Non presenta nessun segno postale a causa del blocco delle corse (recapitata probabilmente da un apposito corriere).
Al verso la Trinacria del Comune di Baucina riesumata dopo i moti del 1848
"Comitato di Baucina ---- Baucina 24 Maggio 1860
n. 4
Signore
Ho scritto al Signor Comandante in capo del campo Gibilrossa quanto segue:
“Di pronto rimando al di lei autorevole officio del 23 corr. sono a rassegnarle che questo Comune largamente ha contribuito per la difesa nazionale mentre il sei corr. passò la squadra di Santo Meli, alla quale le si diedero al di la di g. 300 in denaro effettivo e da circa 100 fucili.
Il giorno 21 corr. è partita da questa comune una squadra di questi naturali ….bandiera comandata da Francesco Genovese la quale trovasi sotto al comando del Signor Luiggi La Porta e volontariamente le si apprestarono 21 fucili ed onze 50 in denaro, e per assincerarle che la Comune è rimasta inerme e che la somministrazione è stata al di la delle proprie forze ma ove il bisogno lo esigge questa Comune sempre e pronta alla somministrazione e non lascerà mai di sforzarsi alla contribuzione per quanto si può nella difesa nazionale.”
Io quindi lo partecipo a lei per averne anche conoscenza per la parte che la riguarda.
Il Presidente del Comitato
Salvatore di Salvo
Al Signore
Signor Presidente del Comitato di
Termini"
Approfittando del caos del periodo molti malviventi si unirono alle truppe di volontari non certo per chissà quali alti principi morali; è il caso di Santo Meli: bandito e famigerato assassino di Ciminna commise, insieme alla sua banda i più svariati crimini (alcuni lo ritenevano un patriota tanto, appunto, da aiutarlo con armi e denaro).
Interessante notare che il “Signor Comandante in capo del campo Gibilrossa” era il Generale La Masa e che Luigi La Porta, palermitano del 1830, partecipò ai moti del 1848 ed alla presa di Palermo nel 1860 in seguito fu ministro del governo dittatoriale di Garibaldi e senatore del Regno d’Italia.
Non presenta nessun segno postale a causa del blocco delle corse (recapitata probabilmente da un apposito corriere).
Al verso la Trinacria del Comune di Baucina riesumata dopo i moti del 1848
"Comitato di Baucina ---- Baucina 24 Maggio 1860
n. 4
Signore
Ho scritto al Signor Comandante in capo del campo Gibilrossa quanto segue:
“Di pronto rimando al di lei autorevole officio del 23 corr. sono a rassegnarle che questo Comune largamente ha contribuito per la difesa nazionale mentre il sei corr. passò la squadra di Santo Meli, alla quale le si diedero al di la di g. 300 in denaro effettivo e da circa 100 fucili.
Il giorno 21 corr. è partita da questa comune una squadra di questi naturali ….bandiera comandata da Francesco Genovese la quale trovasi sotto al comando del Signor Luiggi La Porta e volontariamente le si apprestarono 21 fucili ed onze 50 in denaro, e per assincerarle che la Comune è rimasta inerme e che la somministrazione è stata al di la delle proprie forze ma ove il bisogno lo esigge questa Comune sempre e pronta alla somministrazione e non lascerà mai di sforzarsi alla contribuzione per quanto si può nella difesa nazionale.”
Io quindi lo partecipo a lei per averne anche conoscenza per la parte che la riguarda.
Il Presidente del Comitato
Salvatore di Salvo
Al Signore
Signor Presidente del Comitato di
Termini"
Approfittando del caos del periodo molti malviventi si unirono alle truppe di volontari non certo per chissà quali alti principi morali; è il caso di Santo Meli: bandito e famigerato assassino di Ciminna commise, insieme alla sua banda i più svariati crimini (alcuni lo ritenevano un patriota tanto, appunto, da aiutarlo con armi e denaro).
Interessante notare che il “Signor Comandante in capo del campo Gibilrossa” era il Generale La Masa e che Luigi La Porta, palermitano del 1830, partecipò ai moti del 1848 ed alla presa di Palermo nel 1860 in seguito fu ministro del governo dittatoriale di Garibaldi e senatore del Regno d’Italia.
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Ciccio
Prefilatelia e Storia Postale Siciliana dal 1786 al 1861.
Prefilatelia e Storia Postale Siciliana dal 1786 al 1861.
Re: La spedizione dei mille da Milano!!! a Napoli
Ciccio, un grazie particolare per i documenti e la dovizia di particolari e notizie che ci dai Giuseppe
Re: La spedizione dei mille da Milano!!! a Napoli
Un altro documento del periodo che ci fa comprendere le difficoltà nel riorganizzare il servizio postale dopo lo stravolgimento causato dalla rivolta:
lettera inviata dal Comitato di Trabia per il Presidente del Comitato di Termini del 3 Giugno 1860
Neanche questa presenta segni postali, in compenso è impressa, anche se male, la Trinacria del Comune di Trabia
Comitato di Trabia ---- Trabia 3 Giugno 1860
N° 23
Oggetto: Per un cavallo
Sig.e
Le invio il cavallo mastino (?) che esistea presso .... .... (probabilmente si tratta del nome e cognome) avendolo a me restituito.
Esso è quello appartenuto allo appaltatore della posta di cui si servirono i combattenti nello andare in Palermo.
Il Pres.e Del Comitato
P. Palmisano
Al Sig.e
Presid.e del Comitato
di
Termini
Come anche gli autori Gatto/Natoli riferiscono nel loro testo, nel distretto di Termini ci furono diversi problemi nel riorganizzare il servizio postale perché molti cavalli dei corrieri postali erano stati requisiti dalle squadre di rivoltosi del luogo per il trasporto di individui e munizioni. Problemi che portarono ad interessarsi della questione anche Francesco Crispi ed il capo distretto di Termini che scrisse a tutti i comuni ad esso dipendenti per consentirne ed agevolarne la restituzione.
lettera inviata dal Comitato di Trabia per il Presidente del Comitato di Termini del 3 Giugno 1860
Neanche questa presenta segni postali, in compenso è impressa, anche se male, la Trinacria del Comune di Trabia
Comitato di Trabia ---- Trabia 3 Giugno 1860
N° 23
Oggetto: Per un cavallo
Sig.e
Le invio il cavallo mastino (?) che esistea presso .... .... (probabilmente si tratta del nome e cognome) avendolo a me restituito.
Esso è quello appartenuto allo appaltatore della posta di cui si servirono i combattenti nello andare in Palermo.
Il Pres.e Del Comitato
P. Palmisano
Al Sig.e
Presid.e del Comitato
di
Termini
Come anche gli autori Gatto/Natoli riferiscono nel loro testo, nel distretto di Termini ci furono diversi problemi nel riorganizzare il servizio postale perché molti cavalli dei corrieri postali erano stati requisiti dalle squadre di rivoltosi del luogo per il trasporto di individui e munizioni. Problemi che portarono ad interessarsi della questione anche Francesco Crispi ed il capo distretto di Termini che scrisse a tutti i comuni ad esso dipendenti per consentirne ed agevolarne la restituzione.
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Ciccio
Prefilatelia e Storia Postale Siciliana dal 1786 al 1861.
Prefilatelia e Storia Postale Siciliana dal 1786 al 1861.
Re: La spedizione dei mille da Milano!!! a Napoli
Ciccio, hai detto bene nel quantificare la consistenza del premio accordato ai disertori dell'esercito Borbonico,questa non è altro che la conferma di come avvenne la conquista prima, e l'annessione dopo del Regno delle due Sicilie, grazie alla corruzione ed all'elargizione di somme considerevoli soprattutto nei confronti dei Generali dell'esercito Duosiciliano.
Inserisco altre due missive del periodo: La prima missiva viene spedita da Cefalù il 03.04.1860 in piena sommossa della Gancia, l'altra una circolare in istampa relativo al Decreto Dittatoriale perchè ognuno sia libero a percorrere gli studi in quella Università che più gli talenta.
Un saluto Giuseppe.
Inserisco altre due missive del periodo: La prima missiva viene spedita da Cefalù il 03.04.1860 in piena sommossa della Gancia, l'altra una circolare in istampa relativo al Decreto Dittatoriale perchè ognuno sia libero a percorrere gli studi in quella Università che più gli talenta.
Un saluto Giuseppe.
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Ultima modifica di gipos il 26 ottobre 2010, 21:59, modificato 1 volta in totale.
Re: La spedizione dei mille da Milano!!! a Napoli
Mostro un documento non postale del 27/08/1861 scritto a Misilmeri (PA) per Carmelo Urbano e firmato da Sebastiano Guastella e Crispino Vicari:
Certifichiamo noi infrascritti qualmente a Carmelo Urbano del fu Carlo da Palermo, pria del 4 aprile 1860 veniva appositamente da Palermo a conferir con Noi per il preparativo che si doveva stabilire nel sopra detto giorno. E che poi non mancò all’appello al campo di Gibilrossa, quando la eravamo tutti riuniti sotto il Comando del Generale La Masa ed il Gran Duca Giuseppe Garibaldi, che sotto la sua vittoriosa spada entrò con noi impugnando le armi il 27 Maggio 1860 in Palermo.
E perché ….ove di ragione rilasciamo il presente
Oggi in Misilmeri lì 27 Agosto 1861
Sebastiano Guastella
Crispino Vicari
Visto per legalità delle firme di Guastella e Vicari
L’assessore funzionante da Sindaco
Antonino…….
Carmelo Urbano (di Palermo) fù un volontario già dai primi moti del 4 aprile (detti della Gancia) e fece parte dello Squadrone di Guide del Comando Generale dei Cacciatori dell'Etna e delle Guerriglie Siciliane.
Sebastiano Guastella (di Misilmeri) partecipò anch'egli alla rivolta della Gancia, fù, su proposta del la Masa, Capitano ed Ufficiale di ordinanza; fù lui che su ordine del Generale La Masa la notte del 26 maggio 1860, quando si stava per partire per Palermo, accese dei fuochi nelle montagne di Gibilrossa per ingannare il nemico.
Crispino Vicari (di Misilmeri) combattè sin dal 4 aprile '60, fù Capo Squadra delle truppe Siciliane e Guida a Cavallo del Gen.le La Masa.
Non so con precisione quale possa essere il significato di tale documento, probabilmente una specie di prova per poter ottenere la promessa pensione? Rimane il fatto che i dui firmatari erano molto considerati, tanto che è stata necessaria la conferma dell'originalità delle firme da parte del sindaco ed il bollo del Municipio di Misilmeri.
Certifichiamo noi infrascritti qualmente a Carmelo Urbano del fu Carlo da Palermo, pria del 4 aprile 1860 veniva appositamente da Palermo a conferir con Noi per il preparativo che si doveva stabilire nel sopra detto giorno. E che poi non mancò all’appello al campo di Gibilrossa, quando la eravamo tutti riuniti sotto il Comando del Generale La Masa ed il Gran Duca Giuseppe Garibaldi, che sotto la sua vittoriosa spada entrò con noi impugnando le armi il 27 Maggio 1860 in Palermo.
E perché ….ove di ragione rilasciamo il presente
Oggi in Misilmeri lì 27 Agosto 1861
Sebastiano Guastella
Crispino Vicari
Visto per legalità delle firme di Guastella e Vicari
L’assessore funzionante da Sindaco
Antonino…….
Carmelo Urbano (di Palermo) fù un volontario già dai primi moti del 4 aprile (detti della Gancia) e fece parte dello Squadrone di Guide del Comando Generale dei Cacciatori dell'Etna e delle Guerriglie Siciliane.
Sebastiano Guastella (di Misilmeri) partecipò anch'egli alla rivolta della Gancia, fù, su proposta del la Masa, Capitano ed Ufficiale di ordinanza; fù lui che su ordine del Generale La Masa la notte del 26 maggio 1860, quando si stava per partire per Palermo, accese dei fuochi nelle montagne di Gibilrossa per ingannare il nemico.
Crispino Vicari (di Misilmeri) combattè sin dal 4 aprile '60, fù Capo Squadra delle truppe Siciliane e Guida a Cavallo del Gen.le La Masa.
Non so con precisione quale possa essere il significato di tale documento, probabilmente una specie di prova per poter ottenere la promessa pensione? Rimane il fatto che i dui firmatari erano molto considerati, tanto che è stata necessaria la conferma dell'originalità delle firme da parte del sindaco ed il bollo del Municipio di Misilmeri.
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Ciccio
Prefilatelia e Storia Postale Siciliana dal 1786 al 1861.
Prefilatelia e Storia Postale Siciliana dal 1786 al 1861.
Re: La spedizione dei mille da Milano!!! a Napoli
Ciccio ha scritto:Mostro un documento non postale del 27/08/1861 scritto a Misilmeri (PA) per Carmelo Urbano e firmato da Sebastiano Guastella e Crispino Vicari:
bellissima lettera
un mio contributo da palermo a polizzi 1860 regolamento elettorale
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Re: La spedizione dei mille da Milano!!! a Napoli
Un'altra lettera del periodo da Palermo 21 luglio 1860
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Re: La spedizione dei mille da Milano!!! a Napoli
Bravo Antonio, le lettere da te postate sono molto interessanti continua così, Giuseppe.
Re: La spedizione dei mille da Milano!!! a Napoli
inserisco le scanzioni del testo.
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Re: Una lettera "Garibaldina"
credo,senza esagerare,che questo sia uno dei topic piu' interessanti di tutto il forum.
Revised by Lucky Boldrini - November 2011
Re: La spedizione dei mille da Milano!!! a Napoli
riprendo l'argomento per mostrarvi due lettere riguardanti il tema trattato:
La prima, in tema "Bixio", è una missiva scritta dal presidente del Municipio di Calatabiano a quello di Fiumefreddo il 19 agosto 1860
il testo:
Signore, le accuso ricevo degli 8 disertori segnati a manca del suo foglio di pari data n. 74; di un officio diretto al Colonnello Brigadiere Bixio dal Comandante della Città e Provincia di Catania e di un pugnale, ai quali darò corso come di massima.
Il Presidente del Municipio ............
La seconda è scritta dal Capo di Stato Maggiore Generale Giuseppe Sirtori al Pretore di Palermo il 3 luglio 1860:
Il testo:
Il alcuni locali di compendio di codesto Palazzo giace il ferito Ufficiale Assi assistito dai coniugi Scina(?). Il di lui gravissimo stato ne impedisce assolutamente il trasporto e richiede la massima quiete.
La prego quindi di lasciare a libera disposizione del ferito stesso e coniugi Scina(?) le 3 stanze attualmente da essi occupate.
Il Capo di Stato Maggiore
Sirtori
Parte della risposta del pretore:
Si prega di non prestar fede agli intrighi della famiglia che la abita, la quale a diritto o a torto vuol alloggiare in Senato sebbene fosse pur vero che ha prestato affettuosa assistenza al Sig. Assi.
La prima, in tema "Bixio", è una missiva scritta dal presidente del Municipio di Calatabiano a quello di Fiumefreddo il 19 agosto 1860
il testo:
Signore, le accuso ricevo degli 8 disertori segnati a manca del suo foglio di pari data n. 74; di un officio diretto al Colonnello Brigadiere Bixio dal Comandante della Città e Provincia di Catania e di un pugnale, ai quali darò corso come di massima.
Il Presidente del Municipio ............
La seconda è scritta dal Capo di Stato Maggiore Generale Giuseppe Sirtori al Pretore di Palermo il 3 luglio 1860:
Il testo:
Il alcuni locali di compendio di codesto Palazzo giace il ferito Ufficiale Assi assistito dai coniugi Scina(?). Il di lui gravissimo stato ne impedisce assolutamente il trasporto e richiede la massima quiete.
La prego quindi di lasciare a libera disposizione del ferito stesso e coniugi Scina(?) le 3 stanze attualmente da essi occupate.
Il Capo di Stato Maggiore
Sirtori
Parte della risposta del pretore:
Si prega di non prestar fede agli intrighi della famiglia che la abita, la quale a diritto o a torto vuol alloggiare in Senato sebbene fosse pur vero che ha prestato affettuosa assistenza al Sig. Assi.
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Ciccio
Prefilatelia e Storia Postale Siciliana dal 1786 al 1861.
Prefilatelia e Storia Postale Siciliana dal 1786 al 1861.
Re: La spedizione dei mille da Milano!!! a Napoli
Un grazie a Ciccio per aver ripreso questo topic, ed aggiunto come suo solito dei documenti eccellenti per importanza storica e non solo.
Aggiungo qualche altro documento relativo a quel periodo sperando magari che altri amici facciano lo stesso in modo da arricchire il topic.
Un cordiale
gipos
Revised by Lucky Boldrini - August 2012
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Garibaldi
Inserisco altre notizie riguardanti il periodo garibaldino anche perchè sia sul catalogo vaccari che su altre pubblicazioni fanno riferimento allo sbarco dei garibaldini sulle coste della Calabria in data de 19.08.1860, cosa che a me risulta essere avvenuta prima e cioé in data 08.08.1860, (in questo chiedo aiuto agli amici) come si evince dal diario di un garibaldino pubblicato sul giornale uffiziale di sicilia, inoltre sempre dallo stesso immetto immagine dei servizi postali esperiti con la compagnia Frassinet ed quello delle vetture postali per le varie località dell'isola, inoltre la notizia dell'ammutinamento dell'equipaggio della Partenope.
gipos
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Re: Filatelici nel 1866
gipos ha scritto:Ciao:
Inserisco altre notizie riguardanti il periodo garibaldino anche perchè sia sul catalogo vaccari che su altre pubblicazioni fanno riferimento allo sbarco dei garibaldini sulle coste della Calabria in data de 19.08.1860, cosa che a me risulta essere avvenuta prima e cioé in data 08.08.1860, (in questo chiedo aiuto agli amici) come si evince dal diario di un garibaldino pubblicato sul giornale uffiziale di sicilia......................
gipos
Ciao Gipos,
prima del 19 agosto solo piccoli assaggi, testaggi e preparativi. Il 19.08.1860 il verso sbarco.
Accludo alcune immagini da un testo (ne ho diversi sulle vicende), sino a qualche minuto fa ancora intonso.
pasfil
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Re: Filatelici nel 1866
pasfil semplicemente eccezionale la tua disamina, confortata da una splendida pubblicazione, è un vero piacere scorrere le righe dei tuoi interventi grazie
gipos
gipos
Re: Filatelici nel 1866
a tutti, riprendo questo topic al fine di immettere le scansioni di due incisioni riguardanti lo sbarco del primo contingente di garibaldini sulle coste calabresi avvenuto la notte dell'8 Agosto 1860, le incisioni sono riprese dal testo allegato.
gipos
gipos
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Re: Filatelici nel 1866
Gipos, non avevo visto questo argomento a suo tempo...
documenti e relazioni appassionanti
storia e storia postale si arrichiscono sempre l'una l'altra (.. non so se si dice cosi in italiano ! )
Laurent
documenti e relazioni appassionanti
storia e storia postale si arrichiscono sempre l'una l'altra (.. non so se si dice cosi in italiano ! )
Laurent
Re: Filatelici nel 1866
Laurent ha scritto:Gipos, non avevo visto questo argomento a suo tempo...
documenti e relazioni appassionanti
storia e storia postale si arrichiscono sempre l'una l'altra (.. non so se si dice cosi in italiano ! )
Laurent
Grazie per il tuo apprezzamento riguardo alla discussione ritengo che l'approfondimento storico passi anche è soprattutto dalla storia postale.
gipos
I FATTI DI BRONTE E NINO BIXIO
Dalla rete ho notato questo documento che ritengo storico :
in breve, esso è la conseguenza dei gravi disordini avvenuti nell'Agosto del 1860 a Bronte e paesi limitrofi da parte dei braccianti della terra, oppressi da angherie di ogni tipo e trattati da sempre come servi della gleba. Questi disordini hanno luogo a seguito della promessa garibaldina di spartire le terre dei padroni ai contadini; fin dal 1° di Agosto 1860 inizia una rivolta di questi ultimi che porta a giustizie sommarie e saccheggi.
Garibaldi, ormai giunto a Messina, anche dietro sollecito del console inglese, che deve difendere la Ducea dell'ammiraglio Nelson situata proprio nel territorio di Bronte, manda Nino Bixio a sedare in ogni modo la rivolta.
Questi arriva il 6 Agosto, ed anche se nel frattempo i disordini siano cessati, ordina il coprifuoco e la consegna di qualunque tipo di arma, destituisce il consiglio comunale, mette una tassa sulla guerra; inoltre contatta numerosi cittadini allo scopo di arrivare ai responsabili dei tumulti. Molti, per paura, per vendetta o per servilismo, testimoniano il falso per cui, la stessa sera del 9 Agosto, data del seguente proclama, si ha un processo-farsa in cui vengono condannati alla fucilazione 5 cittadini innocenti, fra cui anche un infermo di mente.
Un bruttissima pagina nella storia del "Rinascimento Italiano", che non dovrebbe essere dimenticata.
Chi fosse interessato a saperne di più : Wikipedia "Fatti di Bronte (note, bibliografie, collegamenti esterni)"
PROCLAMA
IL GENERALE G. NINO BIXIO
agli abitanti dei comuni di
Francavilla, Castiglione, Linguaglossa, Randazzo
Maletto, Bronte, Cesarò, Centorbi, e Regalbuto.
________________
La corte di Napoli ha educati una parte di voi al delitto
ed oggi vi spinge a commetterlo. Una mano satanica vi
dirige all'assassinio, all'incendio, ed al furto, per poi
mostrarvi all'Europa inorridita e dire ECCOVI LA SICILIA IN LIBERTA'.
Volete voi essere segnati a dito, e dei vostri stessi nemici
messi al bando della civiltà ? Volete voi che il Dittatore
sia costretto a prescriverci ,,STRITOLATE QUEI MALVAGGI,,
Con noi poche parole : o voi ritornate al pacifico lavoro dei vostri
campi e vi tenete tranquilli, o noi in nome della giustizia
e della Patria nostra vi distruggiamo come nemici della
umanità : ci siamo intesi.
Bronte 9 Agosto 1860
Il Maggiore Generale
G. NINO BIXIO
in breve, esso è la conseguenza dei gravi disordini avvenuti nell'Agosto del 1860 a Bronte e paesi limitrofi da parte dei braccianti della terra, oppressi da angherie di ogni tipo e trattati da sempre come servi della gleba. Questi disordini hanno luogo a seguito della promessa garibaldina di spartire le terre dei padroni ai contadini; fin dal 1° di Agosto 1860 inizia una rivolta di questi ultimi che porta a giustizie sommarie e saccheggi.
Garibaldi, ormai giunto a Messina, anche dietro sollecito del console inglese, che deve difendere la Ducea dell'ammiraglio Nelson situata proprio nel territorio di Bronte, manda Nino Bixio a sedare in ogni modo la rivolta.
Questi arriva il 6 Agosto, ed anche se nel frattempo i disordini siano cessati, ordina il coprifuoco e la consegna di qualunque tipo di arma, destituisce il consiglio comunale, mette una tassa sulla guerra; inoltre contatta numerosi cittadini allo scopo di arrivare ai responsabili dei tumulti. Molti, per paura, per vendetta o per servilismo, testimoniano il falso per cui, la stessa sera del 9 Agosto, data del seguente proclama, si ha un processo-farsa in cui vengono condannati alla fucilazione 5 cittadini innocenti, fra cui anche un infermo di mente.
Un bruttissima pagina nella storia del "Rinascimento Italiano", che non dovrebbe essere dimenticata.
Chi fosse interessato a saperne di più : Wikipedia "Fatti di Bronte (note, bibliografie, collegamenti esterni)"
PROCLAMA
IL GENERALE G. NINO BIXIO
agli abitanti dei comuni di
Francavilla, Castiglione, Linguaglossa, Randazzo
Maletto, Bronte, Cesarò, Centorbi, e Regalbuto.
________________
La corte di Napoli ha educati una parte di voi al delitto
ed oggi vi spinge a commetterlo. Una mano satanica vi
dirige all'assassinio, all'incendio, ed al furto, per poi
mostrarvi all'Europa inorridita e dire ECCOVI LA SICILIA IN LIBERTA'.
Volete voi essere segnati a dito, e dei vostri stessi nemici
messi al bando della civiltà ? Volete voi che il Dittatore
sia costretto a prescriverci ,,STRITOLATE QUEI MALVAGGI,,
Con noi poche parole : o voi ritornate al pacifico lavoro dei vostri
campi e vi tenete tranquilli, o noi in nome della giustizia
e della Patria nostra vi distruggiamo come nemici della
umanità : ci siamo intesi.
Bronte 9 Agosto 1860
Il Maggiore Generale
G. NINO BIXIO
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