Le tavole di stampa della IV emissione di Sardegna

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marco castelli
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Re: Tavole di stampa della IV emissione

Messaggio da marco castelli »

Ai nota bene che tutti gli stereotipi della colonna A sono leggermente più in alto di quelli
della colonna B.
TRE LIRE.jpg
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Marco Castelli
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attalos
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Re: Tavole di stampa della IV emissione

Messaggio da attalos »

marco castelli ha scritto: 29 aprile 2020, 16:52 Per quanto riguarda poi il fatto che gli stereotipi fossero mobili la foto che allego, sempre tratta da Rattone è eloquente.
I due francobolli che ho segnato con asterisco sono talmente inclinati rispetto agli altri che solo la loro mobilità rispetto all'asse centrale può spiegarlo. Per altro fra gli stereotipi doveva esserci in bel po di spazio...
Ciao Marco e grazie per i contributi.
Il foglio quasi completo del 20 cent tratto dal Rattone che mostri credo che sia della I tavola. Giusto?
Allora lasciamolo un attimo da parte, perché ho ancora poche immagini di blocchi di confronto.

Guarda i blocchi e i fogli della II tavola del 20 cent. allineamenti e inclinazioni degli stereotipi sono ricorrenti.

Pensa anche al 10 cent, II tavola, posizione 2: quello stereotipo così evidentemente fuori registro è ricorrente in tutti i blocchi, fogli, prove e provacce.
Io ne concludo quindi che gli stereotipi erano sì mobili, ma una volta fissati alla tavola (anche fissati male, fuori squadra) hanno sempre mantenuto quella posizione allineata o non allineata che fosse.
10 cent ii.jpg
10 cent ii a.jpg
10 cent ii b.jpg
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marco castelli
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Re: Tavole di stampa della IV emissione

Messaggio da marco castelli »

Ciao Amedeo,

quello che dici mi trova assolutamente d'accordo e gli esempi che porti sono assolutamente
dirimenti.
Ed in effetti anche secondo il Rattone per le seconde tavole il Matraire aveva trovato la quadra
per tenere fermi i clichès. Forse anche con l'uso del filetto tipografico.
Forse aveva anche fatto degli stereotipi più grandi lasciando meno spazio di movimento.
Infatti non c'è più bisogno di intervenire inserendo i famosi cartoni fra gli stereotipi..., e così
nelle seconde tavole non si vedono più i famosi filetti di riquadro. Anche perché quelli che venivano
a crearsi a causa dei bordi delle piastrine furono eliminati con la limatura più accurata.

Marco
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attalos
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Re: Tavole di stampa della IV emissione

Messaggio da attalos »

marco castelli ha scritto: 24 aprile 2020, 22:07 L'uso del taccheggio. Approntata la tavola si facevano delle prove di stampa che servivano a capire se tutti gli stereotipi
fossero in perfetto piano. Se uno stereotipo era leggermente inclinato, e dunque stampava una impronta disuniforme
questo veniva spessorato dalla parte che imprimeva meno con l'ausilio di pezzettini di francobollo di diverso spessore.
Logicamente il taccheggio non era possibile se gli stereotipi non fossero stati mobili...
Notate poi come anche i taccheggi avevano sempre la parte centrale ritagliata, certamente per permettere di riavvitare lo stereotipo.
Del taccheggio (molto ben documentato per la stampa dei classici di Francia e indirettamente noto per la stampa delle Grandi Teste di Hermes in Grecia) avevamo discusso qui qualche anno fa con molti esempi francesi:
viewtopic.php?f=28&t=7872&p=619136#p619136
Il taccheggio non poggia sulla lastra di stampa, come presuppone la tua ultima frase: così stamperesti sul foglio del taccheggio e non sul foglio vergine. Ma è posizionato alle spalle del foglio da stampare per creare la giusta pressione nei punti in cui ciò si rende necessario.
Guarda un esempio di stampa tipografica con una Albion (purtroppo non trovo più un video dimostrativo del taccheggio):
https://www.youtube.com/watch?v=ofMJ6NcEM58 (dal minuto 5 in avanti)
altro esempio con un altro modello Albion:
https://www.youtube.com/watch?v=jN5VIMQ0fTg

Del taccheggio esistono diverse tipologie che rispondono a differenti necessità.
Per me è chiara la funzione del taccheggio eseguito con il solo ritaglio del rettangolo con le diciture: maggiore pressione e quindi migliore definizione di stampa del riquadro con POSTE ecc., minore pressione sulla perlinatura e sui racemi floreali e quindi stampa più leggera e con dettagli delicati meglio definiti: gli esempi francesi ben documentati al Museo Postale sono molto istruttivi. Nel mio piccolo ho visto operazioni analoghe presso una stamperia d'arte veneta.

Rimane meno chiara la funzione del ritaglio dell'ovale: sono state formulate alcune ipotesi in via informale ma non mi risulta che nel frattempo sia stato messo nero su bianco: a meno che mi sia sfuggito qualcosa negli aggiornamenti bibliografici (il che è possibilissimo).

Il taccheggio comunque non si usa solo per la stampa di tavole composte con stereotipi mobili: in Francia si usavano lastre galvaniche ma anche in quel caso si è fatto ricorso al taccheggio.
Nella stampa la pressione del torchio è maggiore ai bordi che al centro della tavola (nelle prove si vede bene): e abbiamo esempi francesi di taccheggio che vanno a rinforzare la pressione della sola porzione centrale:
fr 729.jpg
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Re: Tavole di stampa della IV emissione

Messaggio da attalos »

A proposito di GALVANI! Stavo rimettendo ordine ora tra la mie cose e ho riguardato questo articolo di Filanci, E la prima emissione partì in quarta (il pdf è anche in rete). Alle pp. 9-10 scrive:

Per la stampa della quarta emissione sarda il
Matraire aveva usato fino al 1860 composizioni di
50 cliché fissati su uno zoccolo in legno. Ma già dal
1860 aveva iniziato a sostituire questi assemblaggi

sempre un po’ traballanti e soggetti a dislivelli
(quello del 5 cent. dovette essere rimaneggiato più
volte) con dei più resistenti e pratici galvani, cioè
lastre uniche realizzate col sistema galvanoplastico
utilizzando come base le medesime composizioni.
Il galvano del 3 lire, forse il primo, è conservato
al Museo postale
, e non si capisce perché il Matraire
non avrebbe dovuto allestirli anche per gli
altri valori.


Chiaramente si riferisce alla tavola che è all'inizio di questo topic, e ora ricordo che cosa mi aveva spinto a richiedere al Museo immagini da studio della tavola.
Abbiamo sbagliato tutto? Filanci ha visto la lastra dal vivo o si è affidato alla letteratura sull'argomento? Non saprei dire.
Come si potrebbero conciliare quegli elementi di fissaggio con una tavola galvanica?

E aggiungiamo carne al fuoco: quei tre piccoli riquadri centrali che si vedono nelle prove del conio intermedio dei francobolli per giornali possono essere in qualche modo messi in relazione con i tre punti di fissaggio che vediamo per il 3 lire?
prova conio fb giornali.jpg
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Re: Tavole di stampa della IV emissione

Messaggio da attalos »

Chissà se anche il punzone per il 15 centesimi del Regno può dirci qualcosa sulla forma degli stereotipi creati dal Matraire: anche questo è al Museo Postale.
punzone 15 cent regno MISE.jpg
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Re: Tavole di stampa della IV emissione

Messaggio da marco castelli »

Ciao Amedeo,

le teorie sono davvero molte e le certezze molto poche.
Per quanto riguarda il Taccheggio la mia teoria, avvallata
dalle chiacchierate con un anziano tipografo che ancora opera
dalle mie parti, era diversa da quella che il Rattone e anche tu
illustrate. Tipologia di taccheggio che, secondo me va bene solo per tavole di
stampa con stereotipi fissi.
Nel caso invece di stereotipi mobili, come la tavola del TRE LIRE ci farebbe supporre,
quel tipo di taccheggio sarebbe troppo complicato visto che si potrebbe molto più
semplicemente incollare il taccheggio sotto lo stereotipo, come si faceva usualmente
con i caratteri di stampa. Questo spiegherebbe il perché di taccheggi mancanti della parte centrale.
Riporto dal Web :

Nell’arte della tipografia, un buon stampatore, si riconosceva tra le altre cose per la precisione con cui sapeva imprimere la giusta pressione al carattere tipografico in fase di stampa. Questa doveva essere abbastanza forte per permettere la giusta inchiostrazione e impressione sul foglio, ma nel contempo, leggera, per non sentirsi al tatto. Il problema non esisteva se i caratteri erano nuovi e quindi tutti col medesimo spessore. Nasceva invece quando dopo migliaia di fogli stampati, i caratteri irrimediabilmente, si consumavano. Essi si presentavano quindi con una cattiva qualità di stampa, spesso male inchiostrati. A questo punto due erano le strade: l’acquisto di una nuova polizza (questo il termine tecnico) di caratteri, spesa molto onerosa, oppure si ricorreva al vecchio trucco dello “spessorare” il carattere. Secondo l’esigenza si prendeva un pezzo di carta di diverso spessore e lo si incollava dietro al carattere, recuperando così lo spessore originale e dando quindi alla stampa la qualità necessaria per una buona resa.


Vorrei però chiarire che io non sono per nulla esperto di stampa, e dunque perdonatemi se scrivo castronerie...

Marco
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Re: Tavole di stampa della IV emissione

Messaggio da attalos »

Guarda questo video; guarda il lavoro che sta dietro la stampa ad arte di una sola pagina a caratteri mobili.
https://www.youtube.com/watch?v=DhzgE7eig9E
Qui vedi tutte le fasi, dalle prove di stampa col tirabozze, alla prova di stampa in albino, alla velinatura (= taccheggio), alle prove successive e finalmente la stampa definitiva.
Osserva come viene eseguito il taccheggio (dal 16° al 20°minuto).
taccheggio Chimerea verona.png
Il torchio è un modello Albion della ditta Amos dell'Orto di Monza del 1850 circa (uno dei più importanti produttori di torchi da stampa nell'Italia di allora).
https://it.wikipedia.org/wiki/Amos_Dell%27Orto
https://www.museodellacarta.com/it/macc ... tampa.html
Chissà che torchio usava il Matraire... Forse un modello Stanhope o Albion della stessa ditta?

E di prove di stampa e, di conseguenza, correzioni del taccheggio/velinatura, se ne fanno diverse prima di arrivare al prodotto definitivo.
Prova a pensare come sarebbe complicato operare come suggerisce il tuo amico stampatore (credo però che lui lo pratichi con un altro tipo di macchina): allentare la griglia, estrarre un paio di caratteri con la pinza e ispessire la base di un carattere un po' logoro con una tacca, è una cosa.
Ma svitare e riavvitare uno o più o tutti gli stereotipi di una tavola da 50, ispessire la base (?), riavvitare gli stereotipi, fare una prova, svitare aggiustare e riavvitare ecc. mi sembra un'operazione poco economica e per quanto ne so io non si lavora così con i torchi di cui sopra.
In ogni caso, se c'è evidenza del contrario, sono comunque pronto a prenderne atto.

Rev LB Jun 2021
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Amedeo
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