Vi annoio ancora con qualce nota aggiuntiva. Ho voluto semplicemente condividere con voi un piccolo,modesto cammino che non ha la pretesa di essere nè uno studio nè una ricerca. I De La Rue mi hanno affascinato, e colpito per la loro finezza. Ammirati nuovi ,bellissimi nell'album di un collezionista strepitoso, hanno di sicuro lasciato un segno Ho cercato di documentarmi e ho pensato, che nessuno, meglio degli Inglesi stessi, poteva conoscere la loro storia. Ho scelto come riferimento il libro di Easton, prestatomi da un amico.
Ho poi integrato le informazioni con articoli tratti da quotidiani conservati in archivi diversi, sempre in lingua inglese.
Sicuramente le informazioni sono carenti e parziali, gli archivi a cui Easton si riferisce possono aver subito saccheggi o incurie, c'è sempre l'eventualità che per una sorta di " complesso di superiorità " tutto Inglese, Easton abbia dato più importanza a certi documenti piuttosto che ad altri. Ho riportato i dati come li ho letti , senza trarre conclusioni.
Ieri sera nel fare ricerche sul libro stesso, per conoscerne l'attendibilità, ho consultato vari siti Inglesi e per caso, ma anche per fortuna mi sono imbattuta nel sito del London Magazine e cosa vi ho trovato ? Basta cliccare sul full view
http://catalog.hathitrust.org/Record/006738063Meno male, così posso restituire la copia cho ho in prestito senza giungere, come spesso mi succede in questi casi, alle Calende Greche.
Buona lettura, in fondo è un libro che ha vinto la Crowford Medal, come il famoso libro di Diena sui francobolli napoletani. Conterrà inesattezze e imprecisioni ma di sicuro male non fa
Cinzia