Studio sul Lire 2 DLR (e altri valori): Londra o Torino?

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SerenissimaVe56
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Re: 2 Lire De La Rue : Londra o ... Torino ?

Messaggio da SerenissimaVe56 »

Maurizio, ho postato il Saggio del 30 c. e due tuoi esemplari, secondo te quale dei tuoi due assomiglia di più come caratteristiche al Saggio, il fb colore bruno cioccolato che dovrebbe essere sicuramente ( metto il forse, è meglio) Londra in base al colore , o il 30 c con colore più chiaro , bruno castano ? Secondo me ci assomiglia di più quello con colore castano, cioè il contrario di quello che dovrebbe essere, o no :dub: :desp: :desp: ? Mi sbaglio ? Ho verificato dei 30 c. che ho, devo controllare meglio :lente: , ma mi pare che effettivamente soprattutto comparando le linee della fronte e in generale i tratti del disegno, almeno un mio bruno castano assomiglia di più al Saggio rispetto ad un bruno cioccolato ......

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Adriano
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ANTONELLO
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Re: 2 Lire De La Rue : Londra o ... Torino ?

Messaggio da ANTONELLO »

Proviamo....... tutte le date sono certe, o per annullo o per data della lettera.

15 c. (inizio con questi perchè sono solo stampati a Londra ...... quindi non dovrebbe esserci confusione)

Maurizio la vedo dura esaminare il logorio delle tavole in base alle date certe del 15c.,
se calcoli che nel giro di un anno sono state approntate 58 tavole e addirittura due coni nuovi per i ferro di cavallo
vuol dire 3 -4 0 5 tavole al mese :ko:
con il 5 e il 10c. va un po' meglio ma tra Torino e Londra son comunque 14 e 17 tavole :ko:

Perchè Londra avrebbe dovuto soprastampare i 20 cent?

effettivamente :mmm:

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ANTONELLO
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Re: 2 Lire De La Rue : Londra o ... Torino ?

Messaggio da ANTONELLO »

ma il libro di Filanci oltre a eruderci con un sacco di utili informazioni ci offre una splendida foto in copertina del conio del 40c. ( era meglio il 2L. ma vabbè)
secondo voi ci sono le righe sulla fronte?

img125.jpg


A me pare proprio di si, più ribassate ma ci sono,
quindi a mio parere questa teoria :
Una spiegazione al perchè certe righe non si vedono sulle tirature londinesi ma compaiono su quelle torinesi è compatibile con l'usura della tavola. Infatti, se al momento dello stricking non si è esercitata abbastanza pressione, il piombo non è entrato fino in fondo agli incavi più sottili e di conseguenza i rilievi corrispondenti sono rimasti lievemente al di sotto del piano di stampa. Con l'usura della tavola queste righe sono arrivate in superficie e hanno cominciato a lasciare il loro segno sulla carta stampata.

è molto probabile :clap:
in alternativa a questa c'è solo la possibiltà che abbiano approntato per Torino una nuova tavola :dub:

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maupoz
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Re: 2 Lire De La Rue : Londra o ... Torino ?

Messaggio da maupoz »

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vedo dai vostri interventi che ho creato confusione :ko: :ko: :ko: e me ne scuso, vedo di chiarire il mio pensiero.

Ho postato i 15 c. perchè sono i soli "esclusivi" di Londra, Torino non ne stampò.

La sovrastampa "ferro di cavallo" mi serviva solo per le date .... ma il francobollo rimane sempre un 15 c. "original DLR"
(a dire il vero solo quelli del primo conio, cioè senza puntini, perchè per i successivi si utilizzo un nuovo conio, il primo si era incrinato e si approffittò per eliminare un difetto intagliando di più le linee e qui sarebbe utile un confronto tra i diversi tipi)

Ora... qualcuno di voi ha un 15 c. (senza sovrastampa) che possa contare tutte e 11 le righe intere?

Quelle che avevo indicato con il verde??


Insomma ..... uno cosi:

http://img29.imageshack.us/img29/9353/2 ... fronte.jpg
20ctoquadrofronte.jpg



uno che abbia questo spazio con tracciate evidenti righe continue:


http://img215.imageshack.us/img215/2046 ... erchio.jpg
fronteconcerchio.jpg



se si tratta di usura delle tavole ci dovrebbero essere altrimenti abbraccerei l'ipotesi di Mikonap .... a Londra stampavano "leggeri".


In sostanza cerco di capire se "linee interrotte = Londra" e "linee continue= Torino".

Ma qui mi sorge un altro interrogativo che vi posto a seguire per non mischiare troppi argomenti.

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Ultima modifica di maupoz il 10 agosto 2011, 23:04, modificato 1 volta in totale.
Maurizio

"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?"
"È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti."
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maupoz
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Re: 2 Lire De La Rue : Londra o ... Torino ?

Messaggio da maupoz »

Ciao: Ciao:

Mentre scrivevo il precedente intervento mi sono posto un quesito .... che ve la dice lunga su quanto ancora debba studiare sull'argomento (ma non è che poi ci siano molti testi "accessibili")

Per quanto ho letto, Londra fatturò (e quindi spedì a Torino):

- il punzone n. 2 cioè quello con l'effigie ovale (il n. 1 è quello dei fiscali con l'anello tondo)

- 8 conii speciali

magari quello da 40 c. era questo

http://img801.imageshack.us/img801/9945/conio40c.jpg
conio40c.jpg


- 8 tavole da stampa di 400 esemplari ciascuna


domanda da terza elementare ......


se le 8 tavole da stampa ..... erano quelle in rame e in argento (solo per il 2 lire).......


................................ le "cassette" (non so il termine tecnico) assemblate dei piombi ... erano (implicitamente) comprese?


Gli spedirono anche 8 "cassette" assemblate di 400 piombi ciascuna????


Questo non l'ho mai letto e non mi sembra secondario.




Qualcuno ha la risposta??


(...... mai .... nemmeno in tempi remoti ..... non dico una foto ma una riproduzione, un disegno delle composizioni dei piombi ...... non ne ho trovate nemmeno sui siti dei musei inglesi)


P.S.

rielaborata l'immagine.... ma ci vorrebbe l'originale ............ quallo dell'immagine dov'è???


http://img692.imageshack.us/img692/8567/dlrconio.jpg
dlrconio.jpg


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Maurizio

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SerenissimaVe56
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Re: 2 Lire De La Rue : Londra o ... Torino ?

Messaggio da SerenissimaVe56 »

Posto una serie di 30 c con date certe , dato che sono su busta. Per non scansionare tutta la busta, ho trascritto nella descrizione del file la data, per ogni scansione. Anche questi fb presentano la caratteristica dell'aumento delle linee del disegno della fronte man mano che si avanza di data, ma anche della base del collo, molto evidente. Le scansioni non rendono bene i colori, il quarto mi sembra color Londra, cioccolato, anche se la data di timbratura parla di 1879..... uso tardo ?
nb . la scansione del terzo fb viene sfuocata perchè dietro alla busta ci sono dei sigilli che rendono il piano di appoggio non lineare


Ciao: Ciao: Ciao: :zzz: :zzz:
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marcadabollo

Re: 2 Lire De La Rue : Londra o ... Torino ?

Messaggio da marcadabollo »

maupoz ha scritto: magari quello da 40 c. era questo

Immagine
Era sicuramente questo: è del giugno 1863 e dubito che di conii ne siano stati fatti altri.

maupoz ha scritto: le "cassette" (non so il termine tecnico) assemblate dei piombi ... erano (implicitamente) comprese?

Gli spedirono anche 8 "cassette" assemblate di 400 piombi ciascuna????

Questo non l'ho mai letto e non mi sembra secondario.

Qualcuno ha la risposta??
Non ho risposte, ma di considerazioni e congetture se ne possono fare.
Cerchiamo di immaginare la prassi operativa per la produzione di una tavola a partire dal conio:

1 - si battono i 400 piombi
2 - si assemblano su un piano lavoro
Domanda 1: li mettevano a faccia in giù (come facevano in Francia, per poterli legare versando su di essi una lega bassofondente e creando così un blocco unico) o a faccia in su? Il secondo modo certamente permetteva di evitare errori di posizionamento dei piombi, dando origine ai tete-beche, cosa che in tutta la produzione De La Rue non sembra essersi mai verificata, mentre era accaduta a più riprese in Francia. Se messi a faccia in su, stretti in una cassaforma, potevano tranquillamente rimanere slegati l'uno dall'altro ed essere messi nel bagno galvanico appoggiati sulla cassaforma ma, in questo caso, come si faceva ad isolare elettricamente i lati e la faccia posteriore del blocco di piombi, cosa necessaria per evitare che l'elettrodeposizione avvenisse su tutti i lati, ingabbiando i piombi? Anche qui, in assenza di una dettagliata descrizione del processo DLR, dobbiamo ritenere che seguissero la tecnica francese ma che erano estremamente attenti nel posizionare i piombi.
3 - si aggiungono le scritte marginali, i numeri di tavola, i crocini di guida per il perforatore; si legano tutti i pezzi con la lega bassofondente, si isolano retro e lati.
4 - si mettono i piombi nel bagno galvanico e si fa l'elettrodeposizione (molti giorni, in funzione della qualità e delle condizioni delle batterie; inizialmente 10-15 giorni, scesi poi a 5-6 con il progredire delle batterie)
5 - quando il guscio elettroformato è di spessore sufficiente, si estrae il tutto dal bagno
Domanda 2: quanto era spesso il guscio elettroformato?
La risposta alla domanda 2 sarebbe essenziale per fare congetture su buone basi per rispondere alla prossima domanda
6 - Si separa il guscio elettroformato dai piombi
Domanda 3: come viene fatta questa operazione?
La risposta alla domanda 3 temo non l'abbia nessuno e possiamo andare solo per congetture
Temo che non bastasse appoggiare l'accoppiata piombi-rame su un piano e sollevare chi stava sopra. Sicuramente se uno dei due doveva subire qualche trauma nella separazione erano i piombi mentre il rame (o l'argento) andava accuratamente salvaguardato: mi aspetterei quindi che appoggiassero il rame sul piano di appoggio (lo stesso su cui avevano messo in origine i piombi) e rimuovessero il blocco di piombi, che probabilmente veniva deformato durante una estrazione che non mi aspetto fosse proprio incruenta.
7 - senza rimuovere il guscio elettroformato dal piano su cui è appoggiato, se ne riempie il verso col solito metallo bassofondente
8 - ormai irrigidito a sufficienza, il guscio elettroformato viene fissato ad un blocco di legno ed il tutto viene portato a spessore: la tavola è pronta!

Questo, in soldoni il processo, così come lo si può dedurre da alcune laconiche e non documentate descrizioni trovate in letteratura (in particolare in "Timbres de France" vol. 1, edito da Yvert & Tellier nel 2000).
E arrivo alla mia conclusione: i piombi erano a perdere. Si usavano per una sola tavola; quando ne era necessaria un'altra se ne battevano di nuovo 400: e questo è documentato dal fatto che di prove before e/o after stricking dello stesso conio ne esistono varie, segno che di strikes se ne faceva più di una serie.
Michele
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SerenissimaVe56
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Re: 2 Lire De La Rue : Londra o ... Torino ?

Messaggio da SerenissimaVe56 »

Siccome la "evoluzione della specie", come dice Maurizio, evidenzia tratti del disegno sempre più marcati man mano che si procede con le date , se la causa fosse una diversa (maggiore ) pressione di OCV rispetto a Londra, vorrebbe dire che questa maggiore pressione sarebbe anche aumentata nel corso del tempo ?

Ciao: Ciao: Ciao:
Adriano
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maupoz
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Re: 2 Lire De La Rue : Londra o ... Torino ?

Messaggio da maupoz »

Ciao: Ciao:

grazie Michele - Marcadabollo

una vera sorgente di conoscenza.

Quanti particolari emergono ...... ponendosi delle domande.

Sintetiche notizie, frutto di grande studio .......... mi riservo di "rompere" ancora.

Mi sa che fra qualche tempo saremo in grado, noi tutti del forum, di scrivere un nuovo volume su questi francobolli.

Una monografia sui DLR .... valore per valore ..........con i potenti mezzi oggi a nostra disposizione (peccato la carenza di documenti all'origine)

Ma visto l'argomento ..... andrei ............ con i piedi ... di piombo!!!!

Adriano ciao,

eri partito con una ....... domandina ...... dove andremo a finire??

Sarà un caso ma dei 30 c. che hai postato: 1864 righe interrotte .... dal 1870 in poi .... righe continue.

Agosto periodo (italiano) di ferie e .... di fiacca filatelica.......

Chissà se a settembre ripescando questo argomento qualcuno sarà in grado di mostrare un 15 c. con righe intere!
Maurizio

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marcadabollo

Re: 2 Lire De La Rue : Londra o ... Torino ?

Messaggio da marcadabollo »

maupoz ha scritto: Quanti particolari emergono ...... ponendosi delle domande.
Ma non bisognerebbe lavorare a tarda sera, perchè invece di pensare si finisce col sognare.
Infatti il passo 7 dell'ipotetico processo di produzione delle tavole non va bene: la faccia visibile dopo la rimozione dei piombi è quella destinata alla stampa, quindi per versare il metallo bassofondente sul verso il guscio di rame andava capovolto, operazione decisamente rischiosa viste le dimensioni del guscio e il suo ridotto spessore.
Quindi nuova domanda:
il rinforzo del guscio elettroformato veniva fatto prima o dopo la separazione dai piombi?
A lume di naso andava fatto prima, per evitare di maneggiare il guscio nudo, ma questo avrebbe comportato di appoggiare il blocco estratto dal bagno galvanico sul lato B dei piombi, che era stato isolato elettricamente con qualcosa (vernice? guttaperca?): era ancora abbastanza piano da garantire una perfetta orizzontalità del guscio, in modo che il metallo versato sul verso del guscio formasse una superficie perfettamente parallela al recto dello stesso? Insomma, bei problemi operativi, la cui soluzione era forse una delle chiavi della qualità di stampa di De La Rue.

La conclusione, in ogni caso, non la cambierei: i piombi non erano riutilizzabili.

Michele
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Stefano T
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Re: 2 Lire De La Rue : Londra o ... Torino ?

Messaggio da Stefano T »

SerenissimaVe56 ha scritto:...questa volta vorrei chiedervi un parere su un mio 2 Lire usato con annullo a sbarre, certificato come un Londra....

Ciao: Adriano

Per curiosità, potresti per piacere mostrarci il certificato relativo al francobollo postato?
Ciao: Ciao: Ciao:

Stefano
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Re: 2 Lire De La Rue : Londra o ... Torino ?

Messaggio da maupoz »

Ciao: Ciao:

mi inserisco .... al volo......


mi è appena arrivato ......... quando già avevo perso speranza......


è su lettera viaggiata spedita da Genova in data 07.08.1877 (pensate che è arrivata ad Anversa il giorno 9.... di agosto...)

http://img199.imageshack.us/img199/1186/0708187730c.jpg
0708187730c.jpg


la particolarità ????


non sono mai riuscito a visualizzare appieno cosa si intendesse per "l'orecchino" del Re (una forma tipo orecchino piuttosto che il lobo dell'orecchio ............ che distinguerebbe le due tirature)

bene...... quello sopra mi pare abbastanza eloquente ..........

http://img64.imageshack.us/img64/1395/30corecchino.jpg
30corecchino.jpg


Ciao: Ciao:
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Re: 2 Lire De La Rue : Londra o ... Torino ?

Messaggio da SerenissimaVe56 »

Ecco il certificato.... A dire il vero all'inizio del mio interessamento a questo affascinante settore pensavo che fosse normale avere, per uno come me a digiuno dell'argomento, delle basi da cui partire, per cui ho colto delle occasioni in cui mi è capitato di fare degli acquisti di materiale dotato di firma e/o certificato. Ho pensato che la stima di un perito fosse una delle basi su cui fare affidamento soprattutto per fare confronti. Man mano che mi sono introdotto nell'argomento, ho spostato il target, per cui anche, direi soprattutto leggendo i tanti post dedicati su questo Forum, le notizie, i metodi per riconoscere i vari fb e tirature, ho realizzato che si, il certificato di un buon perito è utile, a volte forse necessario, ma dobbiamo noi stessi cercare di valutare quello che ci capita tra le mani, anche in visione di un possibile acquisto. Naturalmente io sto facendo scuola guida e arrivo per il momento dove arrivo, ma ci metto la buona volontà, e ringrazio ancora soprattutto i Professori del Forum da cui sto imparando e spero imparerò ancora tanto :clap: :clap: :clap:

Ps in riferimento al discorso di cui sopra, dopo profonde meditazioni , controlli e parecchi :dub: dubbi avrei anche altri esempi da postare di pareri che mi mettono appunto :dub: , che penserei però di postare in seguito vista la tanta carne al fuoco che involontariamente ho fatto mettere su , ma di cui sono in verità felice ! :-))

ciao a tutti
Ciao: Ciao: Ciao: :cof:
Adriano
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Re: 2 Lire De La Rue : Londra o ... Torino ?

Messaggio da maupoz »

Ciao: Ciao:

e così dopo il post del certificato ............. tutto si è fermato!

caro Adriano, come vedi .... la potenza del certificatore.

certo che magari se fatto esaminare ad altri periti...... chissà che risultati??

I segreti del mestiere ..... non saranno rivelati??


Ma non pensate Voi tutti che non si debba ancor studiare.....

:devil: :devil: ..... grazie all'aiuto di Luca ..... credo sia in arrivo un articoletto ..... piuttosto .... :devil: :devil: :devil: :devil: ............. tosto


ma tranquilli ............. si parlerà solo di GALVANO PLASTICA...........

Ciao: Ciao:
Maurizio

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Re: 2 Lire De La Rue : Londra o ... Torino ?

Messaggio da SerenissimaVe56 »

Ciao Maurizio, in effetti col caldo che fa e con la gente in ferie i post e chi li scrive tendono a rifiatare :cool: :cool: ! Comunque intanto volevo dire un mio pensiero sul certificato. Ho pensato, vista la particolarità dell'uso del francobollo, con tutti i dubbi che ha generato , a me per primo, che questa certificazione potesse anche essere non autentica.... Ma per cifre di relativamente poco valore, vale la pena che mettano in commercio certificati fasulli con tutti gli annessi e connessi? Daltronde, sarebbe giustificabile una verifica presso altro perito stante il basso valore del francobollo ? Mah....

Intanto buone ferie a tutti, ora ho un impegno urgente a cui non posso mancare :eat:

Ciao: Ciao: Ciao:
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Re: 2 Lire De La Rue : Londra o ... Torino ?

Messaggio da Stefano T »

maupoz ha scritto: Ciao:

e così dopo il post del certificato ............. tutto si è fermato!

caro Adriano, come vedi .... la potenza del certificatore.

Sarebbe meglio dire della certificatrice... :-))

Per quel che si vede dalla scansione di Adriano, io comunque continuo a non condividere il parere espresso.
Naturalmente avendo in mano il pezzo è sempre tutto più semplice.
Come già detto, soprattutto nel caso dei francobolli usati sciolti, un lavaggio eccessivo, un annullo pesante o mal posizionato oppure anche una scansione troppo luminosa possono alterare la percezione del pezzo postato.

Noticina a lato.
I saggi dei foglietti Menabrea sono importanti, per non dire fondamentali, per poter avere dei confronti, ma le caratteristiche degli inchiostri usati successivamente (vedi anche colore) furono diversi così come continuo fu il logorio delle tavole di stampa.
Le caratteristiche dei francobolli preparati e stampati a Londra (presenza più evidente del fondino di sicurezza, tipologia e colori degli inchiostri usati, dentellatura, tratteggio e particolari della stampa, tipo di gomma) li rendono unici.
Ciao: Ciao: Ciao:

Stefano
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Re: 2 Lire De La Rue : Londra o ... Torino ?

Messaggio da maupoz »

Ciao: Ciao:

carissimi,

visti i meteo nazionali, cosa di meglio, nel perdurare dell'anticiclone africano, che una bella lettura de ... :devil: :devil: "IL LUCIFERO" .... :devil: :devil: settimanale di attualità varia della Napoli borbonica.


Da un forum dei nostri "cugini" numismatici ..... si parla di medaglie ... ma ..... per chi è interessato .... :ricerca: :ricerca: direi che è ... interessante :ricerca: :ricerca: .

Alcuni articoli del 1840, sono incentrati sulle applicazioni della galvanoplastica, un procedimento elettrolitico che da poco era stato perfezionato dal fisico prussiano Mortiz Hermann von Jacobi. Procedimento che consentiva di ricoprire per elettrodeposizione oggetti non conduttori con uno strato di rame, e quindi di ottenerne un calco metallico perfetto.

Nel numero 19 (mercoledì 17 giugno 1840) il direttore Filippo Cirielli dà l'annuncio del primo esperimento pratico eseguito a Napoli. L’oggetto riprodotto è una medaglia emessa per l’avvento al trono di Ferdinando II

Nel numero 24 (mercoledì 22 luglio 1840), in un lungo articolo, si dà resoconto di tutte le fasi dell’esperimento, eseguito il 22 maggio dal professor Bonaventura Bandieri secondo due metodologie distinte perfezionate dal Dottor Politi del Museo Granducale di Firenze.
Nell’articolo, preceduto al numero 23 da una tavola che ne illustra i componenti, si parla al plurale di “medaglie”, benché forse non ci si riferisca all’uso di diverse matrici, ma alla produzione di più medaglie galvanoplastiche a partire da uno stesso “conio” lavorato in gesso, in mancanza di un conio di piombo.
Di seguito viene descritto un altro procedimento, quello del prof.Marianini, precedentemente sperimentato su alcune medaglie di Francesco I d’Asburgo e Vittorio Emanuele I di Savoia.


Ciao: Ciao: :devil: :devil:
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Maurizio

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mikonap
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Re: 2 Lire De La Rue : Londra o ... Torino ?

Messaggio da mikonap »

maupoz ha scritto:Ciao: Ciao:

vedo dai vostri interventi che ho creato confusione :ko: :ko: :ko: e me ne scuso, vedo di chiarire il mio pensiero.
Ho postato i 15 c. perchè sono i soli "esclusivi" di Londra, Torino non ne stampò.
La sovrastampa "ferro di cavallo" mi serviva solo per le date .... ma il francobollo rimane sempre un 15 c. "original DLR"
(a dire il vero solo quelli del primo conio, cioè senza puntini, perchè per i successivi si utilizzo un nuovo conio, il primo si era incrinato e si approffittò per eliminare un difetto intagliando di più le linee e qui sarebbe utile un confronto tra i diversi tipi)
Ora... qualcuno di voi ha un 15 c. (senza sovrastampa) che possa contare tutte e 11 le righe intere?
...


Ciao Maurizio, solo voi, amici del Forum, riuscite a stanarmi dalle stanze blindate dove mi ha relegato il lavoro di questi giorni. :fiu:
Ho fatto una piccola ricerca e provo a darvi degli spunti di riflessione. :mhh: :lente:

Ho riprodotto in alta definizione quello che può considerarsi uno standard. Si può fare un buono studio dell'anatomia del tratteggio. Non vorrei sbagliarmi ma nella macchia di luce sulla fronte delle leggere tracce del tratteggio mi sembra d'intravvederle, ma non ci approfondiamo più di tanto.
15c I tipo linee fronte stand-part2.jpg


Sono andato a caccia nei miei archivi delle linee perdute e questi sono i risultati.
Ho scannerizzato tutto insieme per avere l'uniformità di ripresa.
15c linee fronte conf R.jpg


Il 15c con linee più complete è questo
15c linee fronte.jpg

15c linee fronte part.jpg

Nella seconda foto ho equalizzato l'immagine, Qualcosa s'intravvede anche nelle parti chiare come interferenza sulle machie del fondino
15c linee fronte part2.jpg


Questi sono ferri di cavallo Itipo (stesso conio e stessa tiratura del 15c)
15c I tipo linee fronte.jpg

15c I tipo linee fronte part.jpg

qui le linee sono un po' più evidenti

Questi sono ferri di cavallo IItipo
15c II tipo linee fronte.jpg

15c II tipo linee fronte part.jpg

le linee sono molto evidenti, ma è un altro conio anche se sono sempre della tiratura di Londra (o no? :?: :fii: Anatema :topope:)

Ciao: Ciao: michele
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marcadabollo

Re: 2 Lire De La Rue : Londra o ... Torino ?

Messaggio da marcadabollo »

Stefano T ha scritto:le caratteristiche degli inchiostri usati successivamente (vedi anche colore) furono diversi così come continuo fu il logorio delle tavole di stampa.
Il secondo punto non richiede commenti ma a proposito del primo conviene ricordare che gli inchiostri usati dall'OCV continuarono ad essere forniti dalla De La Rue per lunghissimo tempo (quello violetto per le marche da bollo anche oltre il 1900). E il colore degli stampati, come scriveva da Londra Costantino Perazzi a Quintino Sella, cambiava col progredire della giornata: diceva "c'è il colore del mattino e quello del mezzodì". Questo ha una ovvia spiegazione nel cambiamento di temperatura dell'inchiostro durante la giornata con il conseguente cambiamento di viscosità e quindi di inchiostrazione della tavola di stampa che da sola, pur lavorando con il medesimo inchiostro, era sufficiente a produrre cambiamenti visibili di colore degli stampati. Sarei quindi sempre molto circospetto nel prendere decisioni basate solo sul colore, specialmente per francobolli usati.
Michele
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maupoz
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Re: 2 Lire De La Rue : Londra o ... Torino ?

Messaggio da maupoz »

Ciao: Ciao:

Permettetemi un breve riepilogo, un po’ lungo, ma il mio metodo è di non dare per scontato che tutti … sappiano già tutto.


Perché in un argomento riguardante il 2 Lire si parla invece del 15 c.?


Adriano ha postato un 2 Lire certificato tiratura di Londra.

Ho notato che le righe che costituiscono la fronte (11 righe) di questo esemplare sono continue e ben definite.
Ho pensato di verificare se questo era presente anche sugli unici fb stampati a Londra, appunto i 15 c.
Per questo esame si sono considerati fb del I° conio (senza punti), del 2° conio (quattro punti), aggiungo ora alcuni del 3° conio (12 punti).


Si consideri:

- che i tre conii sono diversi.

Dal libro di F. Filanci “Il 21 marzo 1864 è stata completata la fornitura prevista dall’iniziale contratto – 200 milioni di fb – e per la seconda provvista di 155 milioni vi è tempo fino a dicembre.
L’unico fatto di rilievo giunge ancora una volta dal 15 cent., il cui conio originale pare si sia incrinato, verso il marzo 1864, costringendo a realizzarne uno nuovo

Poiché in simili casi la nuova incisione non sarà mai perfettamente identica alla prima, e d’altra parte è l’occasione buona per avere le linee più “intagliate”, eliminando quindi un difetto rilevato nel primo conio, il Perazzi fa inserire nel nuovo conio “una marca speciale consistente in quattro punti nell’ovale della leggenda”

Un terzo conio dello stesso valore viene approntato nel luglio seguente (1864), forse solo per sicurezza, essendo questo il francobollo per cui si rendono necessarie più tavole da stampa.
Oltre ai quattro puntini nell’ovale, vengono aggiunti otto puntini nei triangoli mistilinei di ciascuna cornice, alle due estremità.
Una prova su cartoncino viene spedita dal Perazzi a Torino il 19 luglio (1864).


Quindi, a quanto scritto, per il 15 centesimi abbiamo tre conii distinti , ma resta il fatto inequivocabile che tutti i 15 centesimi vennero stampati solo a Londra.


Tralasciamo l’analisi del “primo 15 centesimi” (quello senza punti) per le cui vicissitudini rimando al libro di Filanci , rimarco solo che “l’incisone del punzone speciale di questo valore è troppo delicata, cioè le linee che devono essere in bianco non sono state abbastanza intagliate” e questo comporta una più rapida usura delle tavole da stampa, oltre ad un gran numero di scarti “basti dire che per tirare 500 risme di stampe di questo valore si sono dovuti rinnovare i Rami 30 volte, mentre soltanto 3 Rami si consumarono nella tiratura di 139 risme da 10 cent. e 4 per 173 risme da 5 c.; inoltre gli scarti hanno oltrepassato il 20 per cento”.

Dopo tutta questa (necessaria) premessa, vediamo quindi come furono stampati i 15 centesimi del 2° e 3° conio, che dovrebbero essere “ben più definiti di quelli del 1°”.

Per il nostro argomento, come sono le linee ? (della fronte, continuo io)

Se osserviamo quelli del 2° tipo , molto ben postati da Michele – Mikonap (che per qualche momento siamo riusciti a "stanare" dal suo bunker lavorativo!!!) , vediamo che rispetto ai primi “d’un colore turchino giallo quasi smarrito” , sono in effetti tutt’altra cosa , ben definiti nelle linee e nel colore (hanno cambiato anche il colore?? un'altra tonalità di azzurro, con un inchiostro "più pesante" che risenta meno del fondino di sicurezza giallognolo?).

Se non sapessimo ………. potremmo “passarli” per OCV Torino!!!!

Un passo avanti??

Nell’analisi di questi fb …. non si finisce mai di avere sorprese.

Vediamone alcuni del 3° tipo (o terzo conio ….. quello dei 12 punti) ….. gli ultimi fatti a Londra (tavole numero progressivo generale 52 – 53 – 54 e 58, questa con progressivo di tipo n. 31)


su busta con data annullo 12.12.1866

http://img818.imageshack.us/img818/390/3tipo121266.jpg
3tipo121266.jpg


sciolto con data annullo 07.03.1865

http://img801.imageshack.us/img801/2654/3tipo070365.jpg
3tipo070365.jpg


su busta con data annullo 27.01.65

http://img194.imageshack.us/img194/9782/3tipo270165.jpg
3tipo270165.jpg


Siamo tornati un passo indietro??

Le linee (della fronte) sono ancora incomplete!!

:mmm: :mmm: :ricerca:

Ciao: Ciao:
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Maurizio

"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?"
"È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti."
"Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza.
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