I ricordi di un collezionista: la sorpresa di quello sguardo

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Antonello Cerruti
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I ricordi di un collezionista: la sorpresa di quello sguardo

Messaggio da Antonello Cerruti »

Spesso, entrando in una casa, cercavo di indovinare che collezione avrei trovato osservando i quadri alle pareti.
L’esperienza mi aveva insegnato che il gusto nell’arredare era lo stesso che il collezionista aveva impiegato nel mettere su la propria raccolta.
Oramai non mi sbagliavo più.
A qualche quadro della scuola napoletana dell’’800, corrispondeva una collezione ordinata, precisa, con molte serie fino ad una certa importanza e non di più.
Se alle pareti c’erano dipinti moderni italiani di una certa importanza (Monachesi, Guttuso, De Pisis), negli album avrei trovato dei francobolli altrettanto preziosi ma selezionati da qualche grande commerciante e la raccolta sarebbe stata preziosa ma anonima.
A stampe o multipli, corrispondeva un album con, al massimo, una raccolta moderna e priva, se non di valore, sicuramente di fascino e personalità.
Un amico mi aveva chiesto di andare a vedere una collezione che aveva già avuto dei visitatori ma, mi aveva detto, nessuno aveva fatto un’offerta soddisfacente per gli eredi che volevano vendere bene e con una certa sollecitudine.
Mi aveva anche combinato un appuntamento, non riuscendo, però, a chiarirmi di quale collezione si trattasse e degli importi delle precedenti offerte.
Io avrei dovuto fare una valutazione e poi trovare, qualora i venditori avessero concordato con la mia stima, un acquirente serio e, soprattutto, “veloce” perché gli eredi dovevano vendere la casa e volevano svuotarla appena possibile.
Era uno dei quartieri più noti di Roma e prendeva il nome dall’architetto che lo aveva realizzato, immediatamente dopo la prima guerra mondiale, Gino Coppedè.
O meglio, pur essendo chiamato “quartiere Coppedè”, non era un quartiere, ma l’insieme di una quarantina di palazzetti caratteristici e famosi per la loro somiglianza ai palazzi della Roma antica, con merli, archi, bifore ed altri orpelli un po’ tetri ma molto caratteristici.
Al palazzo si accedeva da un ampio scalone; più che in un pianerottolo, un ascensore con le porte in massiccio ferro battuto mi lasciò in un grande salone…
Suonai alla porta; in fondo meravigliato di sentire un normale scampanellio e non una musica d’organo.
Una compita cameriera in grembiule scuro e merletti bianchi mi fece accomodare in una sala che poteva contenere comodamente due o trecento persone.
“Le signorine vengono subito e la pregano di accomodarsi”.. e temetti di aver visto la cameriera congedarsi accennando un inchino.
Mobili antichi e scuri ed una scarsa luce rendevano l’atmosfera lugubre. Mi avvicinai al tavolo rettangolare al centro chiedendomi quando fosse stata l’ultima volta che poteva aver ospitato una cena di almeno una cinquantina di commensali.
Le pareti erano adornate da grandi arazzi ed enormi carte geografiche.
Questo rese impossibile qualsiasi mia previsione…. a causa di precedenti specifici.
Però, un quadro c’era: un magnifico volto di Cristo.
Era splendido e lo notai anche se era sulla parete opposta, ad almeno venticinque metri di distanza.
Lo fissavo ammirato mentre mi avvicinavo.
Quegli occhi sofferenti avevano un’espressione intensa e sembravano vedere e capire qualsiasi cosa.
Non era grande ma quell’olio di quaranta centimetri per cinquanta mi sembrava gigantesco, tanta era la qualità che promanava.
Chi poteva averlo dipinto?
Era sicuramente un dipinto del sei o settecento.
Avvicinandomi, vidi che c’era una targhetta e ne fui lieto perché mi avrebbe svelato il nome di quel Maestro.
Infatti c’era un nome “Giovanni Francesco Barbieri”.
Oddio, quel nome lo conoscevo ma, ancora meglio, conoscevo il soprannome di quel pittore: il “Guercino”.
Lo credo che mi era piaciuto subito: mi trovavo di fronte ad un quadro degno di un grande museo e dell’ammirazione di tanti intenditori.
Invece, c’ero solo io e me lo godetti, immobile, per un paio di minuti.
Venni interrotto dal rumore di una porta che si apriva.
Erano “le signorine”: due elegantissime e piccolissime signore … quasi coeve del dipinto.
Dopo brevi convenevoli, mi dissero che la collezione era contenuta dietro un enorme armadio alle mie spalle del quale mi invitarono ad esaminare il contenuto con tutta la calma necessaria.
Loro non avevano conoscenze tali da apprezzare la collezione ma il fratello (il collezionista defunto) aveva lasciato un foglio con un’indicazione sommaria del valore.
Ecco, ora il mistero si sarebbe svelato, anche se il “Guercino” mi aveva già suggerito qualche cosa.
La cameriera aprì l’armadio ed io mi avvicinai.
C’erano quaranta-grossi-volumi-quaranta rivestiti, avrebbe detto Fantozzi, di vera “pelle umana”.
Con un certo brivido aprii il primo album e poi il secondo e poi il terzo.
“Solo per rendermi conto preventivamente del contenuto”, dissi alle signorine per giustificare la mia velocità.
Alla faccia del Guercino: in quei tre volumi c’erano “solo” buste, centinaia di buste degli Antichi Stati Italiani, tutte descritte con grande precisione e tutte di splendida qualità.
Pochissime vecchie firme peritali, tutte di Emilio o Alberto Diena.
Ma anche il quarto, il quinto, il sesto e tutti gli altri volumi vantavano lo stesso contenuto.
Alla fine di un paio d’ore di emozioni continue, constatai che c’erano almeno duemila lettere e fra di esse alcune di enorme importanza e valore, soprattutto di Pontifico, Sardegna, Napoli e Province Napoletane.
A parte gli svolazzi più rari di Napoli, rare affrancature di Sardegna e Pontificio, notai subito anche ben quattro lettere affrancate con francobolli delle Province Napoletane annullati nel loro primo giorno di emissione!
Era circa il 1985 ed – al valore di allora – la collezione era valutabile fra i 125 ed i 175 milioni di lire.
Lo dissi alle signorine che mi chiesero una maggiore precisione, soprattutto in previsione di trovare un acquirente e chiedergli una cifra precisa.
Erano però molto soddisfatte delle mia stima che, mi rivelarono, era molto vicina alla cifra di 150 milioni lasciata scritta dal fratello scomparso.
Dietro loro incarico, trovai velocemente un acquirente che arrivò a Roma in quarantotto ore ed, esaminata la raccolta, concordò con me e con le proprietarie una somma che si avvicinava molto alla parte alta della forbice che avevo indicato, superando così anche la cifra indicata dal defunto.
Allontanatosi l’acquirente con i quaranta-volumi-quaranta, le signorine saldarono la mia fattura e mi regalarono anche due lettere interessanti “in ricordo” della transazione.
Erano molto soddisfatte anche perché, mi svelarono, la precedente stima di un grandissimo esperto operante a Roma si era fermata esattamente alla metà della cifra poi realizzata.
Senza vantarsene troppo ma, anzi, quasi scusandosene, mi dissero che la cifra ottenuta appena era sufficiente per pagare le…. spese del notaio che curava la successione.
Il fratello, infatti, aveva lasciato loro anche altri appartamenti, ville, terreni ….. quante preoccupazioni per quelle povere signorine.
Ebbi modo di rivedere più volte quei volumi ed il loro contenuto perché furono affidati ad un’asta di Milano per conto della quale curai le descrizioni ed il catalogo di vendita.
E’ un ricordo per me molto importante anche perché non ho mai più incontrato né una collezione del genere né uno sguardo come quello del Cristo del Guercino.

Antonello Cerruti


Che bisogno c’è di creare bugie quando la realtà è già tanto inverosimile?
Ultima modifica di Antonello Cerruti il 22 marzo 2012, 15:04, modificato 5 volte in totale.
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Vacallo
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Re: In treno mi viene voglia di scrivere...

Messaggio da Vacallo »

Bella pagine di storia
Cordiali Saluti Eric Werner (alias Vacallo)

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Caelinus
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Re: In treno mi viene voglia di scrivere...

Messaggio da Caelinus »

Complimenti!
Storia coinvolgente.
:clap: :clap: :clap:
Lino
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Fagios
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Re: In treno mi viene voglia di scrivere...

Messaggio da Fagios »

:clap: :clap: :clap: :clap: :clap:
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gianni tramaglino
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Re: In treno mi viene voglia di scrivere...

Messaggio da gianni tramaglino »

Ciao: :clap: gianni
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andrea.marini
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Re: In treno mi viene voglia di scrivere...

Messaggio da andrea.marini »

Che dire Antonello,
Visto la dimensione del post volevo subito uscire ma dopo due righe......ero già arrivato alla fine!
Come invidio la tua storia filatelica, la tua conoscenza, e il fatto che tu abbia toccato con mano tanti "pezzi di storia"!
:clap: :clap: :clap:

Ciao: Ciao: Ciao:

Andrea
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Antonello Cerruti
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Re: In treno mi viene voglia di scrivere...

Messaggio da Antonello Cerruti »

Grazie a tutti.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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mestrestamps
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Re: In treno mi viene voglia di scrivere... (tre raccontini)

Messaggio da mestrestamps »

Ciao:

Complimenti!! :clap: :clap: e....speriamo a breve di leggere le prossime puntate!

Ciao: Ciao:
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Antonello Cerruti
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Re: In treno mi viene voglia di scrivere... (tre raccontini)

Messaggio da Antonello Cerruti »

mestrestamps ha scritto:Ciao:

Complimenti!! :clap: :clap: e....speriamo a breve di leggere le prossime puntate!

Ciao: Ciao:


....Tra un mese dovrei riprendere il treno.....
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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mestrestamps
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Re: In treno mi viene voglia di scrivere... (tre raccontini)

Messaggio da mestrestamps »

Ciao:

Antonello Cerruti ha scritto:....Tra un mese dovrei riprendere il treno.....


...speriamo sia un viaggio lungo.... ;-) ;-)

Ciao: Ciao:

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francesco75
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Re: I ricordi di un collezionista: la sorpresa di quello sgu

Messaggio da francesco75 »

Questa storia suscita in me sentimenti contrastanti.
Da una parte “ammirazione”. Per chi è riuscito a farne parte. Sembra quasi una favola: con tanti personaggi e protagonisti in un contesto da sogno. Una favola, appunto.
Dall’altra sentimenti di “amarezza”. Perché quei personaggi sono molto fortunati e vivono dentro una favola, un sogno. La realtà, però, è spesso ben diversa. Spesso lontanamente diversa.
La maggior parte delle persone non possiede un Guercino e non vive nel quartiere Coppedè dentro un appartamento da milioni di Euro. La maggior parte dei collezionisti non possiede collezioni di pezzi unici che valgono centinaia di migliaia di Euro.
Questo è quello che penso. Da semplice collezionista. Quarantenne. Si parla tanto di far avvicinare i giovani alla filatelia, ma non si dovrebbe dimenticare che il "Collezionismo di Francobolli e/o Storia Postale" è prevalentemente per le persone ricche e facoltose. Poi ci si lamenta delle code durante le manifestazioni filateliche per accaparrarsi le nuove emissioni fresche di stampa tirati a milioni di copie a pochi euro e i gadget che nulla centrano con la filatelia.
La dedizione alla filatelia e alla storia postale presuppongono, per me, almeno tre componenti: la passione, lo studio, l’investimento finanziario. La passione e lo studio possono essere alla portata di tutti. L’investimento finanziario, purtroppo non è alla portata di tutti. La passione e lo conoscenza alimentano il desiderio di possedere gli oggetti. Soprattutto dei pezzi più ambiti. E’ un desiderio che cresce con l’aumentare dello studio. La mancanza di liquidità finanziaria, di potersi permettere di spendere importanti cifre, al contrario ne frustra il desiderio e ne inibisce l’acquisto.
E’ evidentemente chiaro che il caso sopra riportato era un caso limite, quasi un unicum. Ma ciò non toglie il fatto che il collezionismo di francobolli e storia postale, quello con la “C” maiuscola, sia in quanto “re degli hobby e l’hobby dei re”, non per tutti. Per una questione meramente, direi esclusivamente, finanziaria.
Nell’articolo si fa riferimento al "gusto". Si parla, in riferimento immagino alla maggior parte delle collezioni, di “collezione ordinata, precisa, con molte serie fino ad una certa importanza e non di più”…. “raccolta preziosa ma anonima”….”raccolta moderna e priva, se non di valore, sicuramente di fascino e personalità”.
Io penso, al contrario, che esistono tanti collezionisti con passione per questo fantastico hobby e che alimentano quotidianamente le loro conoscenze con lo studio. Collezionisti che non possiedono ingenti capitali da investire e non hanno la “fortuna” di aver ereditato una collezione da un parente facoltoso. Collezionisti che non possono permettersi certi tipi di collezioni. Ma non per mancanza di “gusto” o per incapacità di creare collezioni di “fascino e personalità”. Di nuovo: per una questione meramente finanziaria. Non per questo dovrebbero essere giudicate. Sminuendole. Perché così si sminuiscono le altre componenti succitate della passione e dello studio, che uniscono tutti i collezionisti, proprio tutti, al di là delle individuali possibilità di investimento finanziario.
Buone collezioni a tutti.
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Antonello Cerruti
Messaggi: 6596
Iscritto il: 16 luglio 2007, 12:45

Re: I ricordi di un collezionista: la sorpresa di quello sgu

Messaggio da Antonello Cerruti »

Ciao Francesco.
Quello che tu scrivi è un dato di fatto incontrovertibile.
Non tutti possono raggiungere la vetta.
Ma succede in tutti i campi.
Avrei voluto essere un grande giocatore di basket ma non raggiungendo il metro e settanta mi sono accontentato di fare, in gioventù e solo per qualche anno, l'arbitro di quel belissimo sport.
Avrei voluto fare il terzino di una grande squadra di calcio ma, non avendo la cattiveria per riempire di calci i miei avversari, ho fallito tutti i provini.
Avrei voluto vincere i massimi premi nelle esposizioni filateliche ma, non potendomi permettere acquisti troppo costosi, mi sono limitato - con una mia collezione sul francobollo più comune degli Antichi Stati Italiani - a ricevere la "Medaglia Diena di studio e ricerca".
Eppure non ho mai invidiato chi era più alto o più cattivo o più ricco di me.
Dedicati con tranquillità alla filatelia, può darti tante soddisfazioni.
Magari saranno differenti da quelle provate da chi va in smoking a ricevere un Gran Premio Internazionale con brillanti ma non essere sicuro che siano a quelle inferiori.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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marco castelli
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Iscritto il: 3 agosto 2007, 16:00
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Re: I ricordi di un collezionista: la sorpresa di quello sgu

Messaggio da marco castelli »

Ciao Antonello,
sempre un piacere leggerti. :clap: :clap:

Ciao: Ciao:
Marco
Marco Castelli
Colleziono i colori della IV emissione del Regno di Sardegna,
le affrancature miste con francobolli Matraire,
...e da poco anche Toscana, Napoli, Lombardo Veneto.
maccastelli10@gmail.com

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francesco75
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Re: I ricordi di un collezionista: la sorpresa di quello sgu

Messaggio da francesco75 »

Grazie del consiglio, Antonello. E' esattamente con questo spirito che coltivo questo hobby.
Cordiali saluti!
Francesco
Ciao:
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debene
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Re: I ricordi di un collezionista: la sorpresa di quello sgu

Messaggio da debene »

Avrei voluto vincere i massimi premi nelle esposizioni filateliche ma, non potendomi permettere acquisti troppo costosi, mi sono limitato - con una mia collezione sul francobollo più comune degli Antichi Stati Italiani - a ricevere la "Medaglia Diena di studio e ricerca".
Eppure non ho mai invidiato chi era più alto o più cattivo o più ricco di me.



:clap: :clap: :clap:

Ciao:

sergio
Sergio De Benedictis
STAFF
Socio C.I.F.T. - A.I.C.A.M - A.N.C.A.I. - U.S.F.I. - I.S.S.P.

Quando la Filatelia è culturaLink al mio sito : Esculapio Filatelico

Visita la mia rubrica sul Postalista :Il bastone di Asclepio

Guarda le mie vendite su Delcampe: nickname "debene".

I miei interessi :
Tematica medica; Antichi Stati; Storia Postale di Bari; Precancel U.S.A., Affrancature Meccaniche; Letteratura Filatelica; Erinnofili;Collezione A.S.F.E.
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desmodavid
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Iscritto il: 24 dicembre 2011, 0:25

Re: I ricordi di un collezionista: la sorpresa di quello sgu

Messaggio da desmodavid »

Notte di Natale, bimbi e moglie già a letto... e io che cerco di alzare un po l'asticella
della mia cultura filatelica sfogliando il forum.
Hai un modo di scrivere Antonello che mi piace molto.. a quando un bel libro ?? ( non tecnico .. ma di storie come questa )
galleva
Messaggi: 1
Iscritto il: 15 marzo 2014, 16:29

Re: I ricordi di un collezionista: la sorpresa di quello sgu

Messaggio da galleva »

STUPENDO!! Ciao: Ciao:
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michydimarino
Messaggi: 25
Iscritto il: 26 dicembre 2012, 6:54
Località: Roma

Re: I ricordi di un collezionista: la sorpresa di quello sgu

Messaggio da michydimarino »

:clap: :clap: :clap: :clap:
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Filigrano
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Iscritto il: 27 marzo 2008, 20:03
Località: Palermo

Re: I ricordi di un collezionista: la sorpresa di quello sgu

Messaggio da Filigrano »

Racconto molto emozionante :clap: :clap: :clap:
Massimiliano

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Colleziono: Stato Pontificio, Città del Vaticano, Tematica Religiosa e Natalizia.
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luchetto85
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Re: I ricordi di un collezionista: la sorpresa di quello sguardo

Messaggio da luchetto85 »

Letto tutto in un fiato..
Bellissimo,
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