Gli annulli muti nel Lombardo Veneto
Moderatore: fildoc
Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia
Quando un certificato, a proposito di un annullo, dice che esiste una sola impronta "su lettera", non sempre significa che quella sia l'unica impronta esistente.
Di Ampezzo, per esempio, oltre alla lettera ricordata da Andrea esiste anche questa (ex Jerger)
e poi ho l'immagine di questo 5 cent. (chissà se esiste anche il 10 cent. al quale era, probabilmente, accoppiato):
Il muto 3° tipo di Mantova, invece, si conosce anche su Mercurio:
Queste altre impronte, quasi mai tenute presenti nei certificati perchè su frammento o francobollo sciolto, sono invece - secondo me - importantissime perchè testimoniano che quegli annulli erano effettivamente tali, e come tali furono regolarmente utilizzati; questi sì, sono grandi rarità, perchè pur essendo stati regolarmente utilizzati, sono giunti sino a noi solo pochissimi esemplari.
Quelli che - a mio stramodestissimo parere - sono solo curiosità sono quegli "annulli" di cui a tutt'oggi si conosce una sola impronta in assoluto, e non solo su lettera (non a caso ho citato ad esempio Guidizolo e Camposampiero sui quali, oltretutto, il francobollo era già annullato - anche se debolmente - da annulli "normali", mentre la "ratio" dei muti "ufficiali" era quella di essere unici annullatori dei francobolli: erano stati pensati per questo, non per regolarizzare anomalie tipo francobolli sfuggiti all'annullamento o annullati debolmente).
Corrado
Di Ampezzo, per esempio, oltre alla lettera ricordata da Andrea esiste anche questa (ex Jerger)
e poi ho l'immagine di questo 5 cent. (chissà se esiste anche il 10 cent. al quale era, probabilmente, accoppiato):
Il muto 3° tipo di Mantova, invece, si conosce anche su Mercurio:
Queste altre impronte, quasi mai tenute presenti nei certificati perchè su frammento o francobollo sciolto, sono invece - secondo me - importantissime perchè testimoniano che quegli annulli erano effettivamente tali, e come tali furono regolarmente utilizzati; questi sì, sono grandi rarità, perchè pur essendo stati regolarmente utilizzati, sono giunti sino a noi solo pochissimi esemplari.
Quelli che - a mio stramodestissimo parere - sono solo curiosità sono quegli "annulli" di cui a tutt'oggi si conosce una sola impronta in assoluto, e non solo su lettera (non a caso ho citato ad esempio Guidizolo e Camposampiero sui quali, oltretutto, il francobollo era già annullato - anche se debolmente - da annulli "normali", mentre la "ratio" dei muti "ufficiali" era quella di essere unici annullatori dei francobolli: erano stati pensati per questo, non per regolarizzare anomalie tipo francobolli sfuggiti all'annullamento o annullati debolmente).
Corrado
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia
Concordo pienamente con Corrado su tutto e che mi ha battuto sul tempo nella ricerca del'annullo Ampezzo
+-x:
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ciao
Fildoc
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Fildoc
- francesco luraschi
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia
Corrado,
mi sfugge l'accostamento dei muti con l'annullo di Ampezzo.
Per il resto penso di essere d'accordo sulla definizione di "muto ufficiale" che dai tu: unico annullatore di francobolli, che è poi quello che ho cercato di spiegare con termini diversi, e cioè abbinato ad un datario secondo quanto stabilito a tavolino nel 1850.
Gli altri casi tipo Guidizzolo sono una storia diversa: qui io leggo una scarsa conoscenza della prassi operativa cui il commesso ha sopperito con una soluzione personale, più evidente nel caso della raccomandata. E non è un frutto del caso.
Poi possiamo discutere sulla differenza tra Lecco e Viadana (ufficio maggiore/minore) e/o tra Guidizzolo e Mantova (espediente del commesso/timbro ufficiale) dato che non conosciamo, almeno io, documenti in merito ai contatti tra gli uffici periferici, Verona e Vienna.
Come avrà reagito Verona (Milano) al caso di Guidizzolo?
Francesco
mi sfugge l'accostamento dei muti con l'annullo di Ampezzo.
Per il resto penso di essere d'accordo sulla definizione di "muto ufficiale" che dai tu: unico annullatore di francobolli, che è poi quello che ho cercato di spiegare con termini diversi, e cioè abbinato ad un datario secondo quanto stabilito a tavolino nel 1850.
Gli altri casi tipo Guidizzolo sono una storia diversa: qui io leggo una scarsa conoscenza della prassi operativa cui il commesso ha sopperito con una soluzione personale, più evidente nel caso della raccomandata. E non è un frutto del caso.
Poi possiamo discutere sulla differenza tra Lecco e Viadana (ufficio maggiore/minore) e/o tra Guidizzolo e Mantova (espediente del commesso/timbro ufficiale) dato che non conosciamo, almeno io, documenti in merito ai contatti tra gli uffici periferici, Verona e Vienna.
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia
francesco luraschi ha scritto:mi sfugge l'accostamento dei muti con l'annullo di Ampezzo.
Ho solo risposto ad Andrea "mestrestamps" che dopo aver parlato dei muti di Mantova diceva:
mestrestamps ha scritto:O prendiamo ad esempio il tipario SI di Ampezzo, conosciuto solo su una lettera del 31.3.1851 come annullatore di 15 cent.
Corrado
- mestrestamps
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia
Che del tipario SI esistesse una sola impronta su lettera non l'ho detto io ma il professionista che ha redatto il certificato.
Lo stesso dicasi per il muto a cerchi e linee di Mantova.
Allora le cose sono due: o i certificati sono stati "pompati" ad arte per vendere a prezzo esorbitante il pezzo; o negli anni sono saltate fuori altre impronte.
Allora, visto che di queste impronte ce ne sono più di una e per questo implicano la bontà dell'insieme, allo stesso pari inserisco quindi anche l'impronta ON di Varese.
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia
Vedo che Andrea ha simpatia per il muto di Varese...
Non possiamo escludere l'uso originale con certezza...
ma
-non abbiamo immagini ben definite
-pare non esista un documento intero
-se va bene sembra vi siano due esemplari esistenti e non si sa neppure in quali raccolte siano
-l'impronta ha foggia improbabile
-per quanto sappiamo (per nostra ignoranza) non sappiamo quando fu usato
-sembra che sia usato sovrapposto ad altro muto (unico caso di muti diversi sovrapposti)....
Vediamo se salta fuori qualcosa di nuovo....
per ora io sono sempre scettico!
Molto scettico!
Ma pronto a ricredermi se troviamo un bel documento convincente!
Non possiamo escludere l'uso originale con certezza...
ma
-non abbiamo immagini ben definite
-pare non esista un documento intero
-se va bene sembra vi siano due esemplari esistenti e non si sa neppure in quali raccolte siano
-l'impronta ha foggia improbabile
-per quanto sappiamo (per nostra ignoranza) non sappiamo quando fu usato
-sembra che sia usato sovrapposto ad altro muto (unico caso di muti diversi sovrapposti)....
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia
Ma no, non è che io abbia più simpatia per un muto piuttosto che per un altro...
Fildoc, guarda che sono assolutamente d'accordo con te circa lo scetticismo che aleggia attorno a certi pezzi...è che non mi sento di scartare a priori un qualcosa che appare certamente nebuloso.
Ti ricordi quando avevamo parlato del timbrino FRANCO sul 3 soldi della V emissione o del "frazionato" di Tolmezzo? Abbiamo fatto supposizioni, ma fino a che non abbiamo in mano qualche dato più concreto possiamo solo continuare a supporre.
E noi supponiamo....
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- francesco luraschi
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia
Al di fuori della casistica del periodo sperimentale io vedo sempre un tentativo di raddrizzare spedizioni anomale, tipo i francobolli poco o per nulla annullati in partenza.
In effetti il corredo di tipari ufficiali non lasciava molto spazio a interventi oltre la timbratura dei francobolli in partenza o in arrivo al verso.
Una maniera poteva essere, come abbiamo già visto, il FRANCA poi bisognava ricorrere a timbri diversi.
Però, come è stato già scritto, senza un riscontro coevo si possono solo avanzare ipotesi.
Francesco
In effetti il corredo di tipari ufficiali non lasciava molto spazio a interventi oltre la timbratura dei francobolli in partenza o in arrivo al verso.
Una maniera poteva essere, come abbiamo già visto, il FRANCA poi bisognava ricorrere a timbri diversi.
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia
Ecco una soluzione ben più rozza per annullare un francobollo obliterato debolmente in partenza.
Desenzano-Toscolano 4 luglio 1850 (affrancato con una prima tiratura rosso carminio):
Un bel tratto di penna!!!
Certo che se avessero usato una chiave, uno batticarne o un anello, il pezzo sarebbe diventato ben più intrigante!
O lo posso spacciare per muto di Desenzano, a forma di sciabola?
Benjamin
Desenzano-Toscolano 4 luglio 1850 (affrancato con una prima tiratura rosso carminio):
Un bel tratto di penna!!!
Certo che se avessero usato una chiave, uno batticarne o un anello, il pezzo sarebbe diventato ben più intrigante!
O lo posso spacciare per muto di Desenzano, a forma di sciabola?
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Israele, annulli turchi, Levante, mandato britannico, interim e dal 1948 a oggi
"Non temete nuotare contro il torrente, è d'un anima sordida pensare come il volgo, perché il volgo è in maggioranza."
Giordano Bruno
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia
Premessa: la suddivisione che facciamo noi in muti, C1,C4,R ecc. è secondo una nomenclatura moderna che ai postali dell'epoca diceva nulla.
Serve per farsi capire tra collezionisti e per facilità di consultazione dei cataloghi.
I cataloghi riportano al 99% impronte a umido derivanti da tipari, a volte mettendo impronte che con la postalettere c'entrano nulla, solo perché per motivi diversi sono finiti sui francobolli.
Quando scriviamo di muti sottointendiamo impronte ad umido derivanti da tipari, tra cui i cataloghi ne annoverano alcuni non ben definiti. Per questo motivo l'annullo a penna di Toscolano non essendo di un tipario non può essere annoverato tra i muti.
E'comunque la conferma di un uso di mezzi diversi, tipari o annotazioni a penna, per regolarizzare spedizioni soggette a sanzioni.
Alcune sedi possono essere ricorse a timbri ad hoc (Mantova se la lettera da Gandino è del 1850 può essere l'esempio) altri a mezzi di fortuna.
Provate ad immedesimarvi in un commesso di periferia che con il corredo d'ufficio deve annullare un francobollo poco timbrato in partenza? Cosa usereste? Fateci caso, quello di Toscolano non ha usato il datario...
Cambia poi poco che il timbro sia ufficiale o meno. La posizione del commesso era ben definita, magari quello di Guidizzolo sarà stato ripreso in maniera più o meno benevola...ma per che cosa?
Francesco
Serve per farsi capire tra collezionisti e per facilità di consultazione dei cataloghi.
I cataloghi riportano al 99% impronte a umido derivanti da tipari, a volte mettendo impronte che con la postalettere c'entrano nulla, solo perché per motivi diversi sono finiti sui francobolli.
Quando scriviamo di muti sottointendiamo impronte ad umido derivanti da tipari, tra cui i cataloghi ne annoverano alcuni non ben definiti. Per questo motivo l'annullo a penna di Toscolano non essendo di un tipario non può essere annoverato tra i muti.
E'comunque la conferma di un uso di mezzi diversi, tipari o annotazioni a penna, per regolarizzare spedizioni soggette a sanzioni.
Alcune sedi possono essere ricorse a timbri ad hoc (Mantova se la lettera da Gandino è del 1850 può essere l'esempio) altri a mezzi di fortuna.
Provate ad immedesimarvi in un commesso di periferia che con il corredo d'ufficio deve annullare un francobollo poco timbrato in partenza? Cosa usereste? Fateci caso, quello di Toscolano non ha usato il datario...
Cambia poi poco che il timbro sia ufficiale o meno. La posizione del commesso era ben definita, magari quello di Guidizzolo sarà stato ripreso in maniera più o meno benevola...ma per che cosa?
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia
I muti ufficiali hanno una storia ed un pédigrée molto chiari: ideati come annulli "killer" che marchiavano il francobollo così da fugare ogni tentativo di riutilizzo, con bollo datario impresso a fianco. Tutti usati nel gennaio 1851.
Di questi, abbiamo molte testimonianze veneziane, milanesi o veronesi.
Per me stanno su un altro pianeta le iniziative personali o l'estro di alcuni postali nell'obliterare francobolli sfuggiti all'annullo o annullati debolmente.
Ci sono alcune sotto categorie all'interno di questa famiglia:
Gli annulli di distribuzione usati come annullatori.
Essendo un usanza molto diffusa a Vienna, possiamo dare per scontato che fosse approvata ai massimi livelli:
Queste, non sono rarità.
Mentre, l'annullo di distribuzione "Porta lettere Distribuzione 1" di Milano, come unico annullatore è una grande rarità:
Ma trattasi di annulli ufficiali usati fuori dalla loro funzione naturale.
Rari i casi di francobollo annullato in arrivo ( e credo contro ogni regolamento):
http://www.delcampe.it/page/item/id,219 ... age,I.html
Se il pezzo è buono, l'annullo non essendo passante, un doveroso dubbio deve rimanere...
Poi, il tratto di penna era la soluzione più efficace, ma un tantino rozza...
Poi, che agli albori dell'utilizzo dei francobolli, alcuni impiegati si fossero inventate soluzione "fantasiose" è stimolante e curioso; ma di la ad eleggere queste "creazioni" a grandi rarità, ne passa...
Benjamin
Di questi, abbiamo molte testimonianze veneziane, milanesi o veronesi.
Per me stanno su un altro pianeta le iniziative personali o l'estro di alcuni postali nell'obliterare francobolli sfuggiti all'annullo o annullati debolmente.
Ci sono alcune sotto categorie all'interno di questa famiglia:
Gli annulli di distribuzione usati come annullatori.
Essendo un usanza molto diffusa a Vienna, possiamo dare per scontato che fosse approvata ai massimi livelli:
Queste, non sono rarità.
Mentre, l'annullo di distribuzione "Porta lettere Distribuzione 1" di Milano, come unico annullatore è una grande rarità:
Ma trattasi di annulli ufficiali usati fuori dalla loro funzione naturale.
Rari i casi di francobollo annullato in arrivo ( e credo contro ogni regolamento):
http://www.delcampe.it/page/item/id,219 ... age,I.html
Se il pezzo è buono, l'annullo non essendo passante, un doveroso dubbio deve rimanere...
Poi, il tratto di penna era la soluzione più efficace, ma un tantino rozza...
Poi, che agli albori dell'utilizzo dei francobolli, alcuni impiegati si fossero inventate soluzione "fantasiose" è stimolante e curioso; ma di la ad eleggere queste "creazioni" a grandi rarità, ne passa...
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia
A me pure il timbro della distribuzione di Milano sembra apposto per regolarizzare una spedizione malfatta. Anche qui il datario non è stato usato... non penso per motivi religiosi.
Comunque i cataloghi danno un alto valore di rarità a Guidizzolo, per esempio ma vale anche per altri casi come il timbro di distribuzione di Milano, dato che si basano sul numero di pezzi noti. Non hanno alcun interesse a capire la storia che ci può essere dietro determinate operazioni d'ufficio.
E riuscirei a scrivere con le disposizioni del 1850, il corredo base del commesso e l'inventario una paginetta di storia postale di Guidizzolo, molto ma molto più lunga di quella di Milano.
Poi se vogliamo parlare di "peso" in una collezione di storia postale di LV se ne può discutere anche perché i confini del servizio postale non sono mai ben definiti e la valutazione è molto soggettiva.
Tuttavia, ripeto, provate a immaginarvi nel ruolo di commesso. Non c'erano mail e neppure il telefono: c'erano però sicuramente i timbri ufficiali ben definiti, magari poi timbri abusivi non restituiti, timbri personali e sigilli vari di cui non sappiamo. E le disposizioni davanti. Che ruolo aveva il commesso nell'amministrazione postale asburgica?
Una decisione andava presa, poi se arriva un ruzzo ci penseremo, ... e da questo sono nate la rarità, piccole o grandi che siano.
Francesco
Comunque i cataloghi danno un alto valore di rarità a Guidizzolo, per esempio ma vale anche per altri casi come il timbro di distribuzione di Milano, dato che si basano sul numero di pezzi noti. Non hanno alcun interesse a capire la storia che ci può essere dietro determinate operazioni d'ufficio.
E riuscirei a scrivere con le disposizioni del 1850, il corredo base del commesso e l'inventario una paginetta di storia postale di Guidizzolo, molto ma molto più lunga di quella di Milano.
Poi se vogliamo parlare di "peso" in una collezione di storia postale di LV se ne può discutere anche perché i confini del servizio postale non sono mai ben definiti e la valutazione è molto soggettiva.
Tuttavia, ripeto, provate a immaginarvi nel ruolo di commesso. Non c'erano mail e neppure il telefono: c'erano però sicuramente i timbri ufficiali ben definiti, magari poi timbri abusivi non restituiti, timbri personali e sigilli vari di cui non sappiamo. E le disposizioni davanti. Che ruolo aveva il commesso nell'amministrazione postale asburgica?
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia
ancora sul muto di Varese....
La strepitosa lettera affrancata per doppio porto con 90 cent e un confronto con l'inutile doppio muto.
La strepitosa lettera affrancata per doppio porto con 90 cent e un confronto con l'inutile doppio muto.
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Fildoc
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia
Ciao a tutti,
Mi permetto di intervenire in questa discussione per chiedere un parere su una prefilatelica.
E" una cover, non vi sono date o altri riferimenti, non vi sono segni di tassazione nemmeno al verso...ed è davvero molto fresca.
Il che mi fa pensare, come al solito, con un pò di malafede ad un tarocco....in particolare, di questo tipo di timbro, non ho trovato tracce...
L"inchiostro è nero, particolarmente intenso
Che ne dite, un tentativo maldestro e banale di imitazione?????
Grazie, come sempre, per l'aiuto
Sax
Mi permetto di intervenire in questa discussione per chiedere un parere su una prefilatelica.
E" una cover, non vi sono date o altri riferimenti, non vi sono segni di tassazione nemmeno al verso...ed è davvero molto fresca.
Il che mi fa pensare, come al solito, con un pò di malafede ad un tarocco....in particolare, di questo tipo di timbro, non ho trovato tracce...
L"inchiostro è nero, particolarmente intenso
Che ne dite, un tentativo maldestro e banale di imitazione?????
Grazie, come sempre, per l'aiuto
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia
Il muto di Venezia ha tre cerchi...........mah
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia
Secondo me si tratta di una lettera consegnata a mano. Il timbro potrebbe essere o privato o falso per dare postalità alla lettera.
Franceco
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia
cercavo su dei vecchi cataloghi una cosa e mi sono capitate sotto mano alcune immagini di muti....
per esempio quello di Bergamo non è un muto del Gennaio 1851......
per esempio quello di Bergamo non è un muto del Gennaio 1851......
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia
Lecco invece è congruo:
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia
...e anche il puntinato di Varese:
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Re: il 15 centesimi annullato con il muto di Venezia
Vero,
avevo segnalato che anche nell'asta Laserinvest c'è un muto di Bergamo del settembre 1850.
Penso ci sia ancora molto da scrivere su questa categoria di annulli.
Francesco
avevo segnalato che anche nell'asta Laserinvest c'è un muto di Bergamo del settembre 1850.
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Francesco
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