Giorgio Di Raimo ha scritto:...secondo me ce ne sono molti di più di quello che credete in giro, solo che i metodi per riconoscerli alla portata di tutti sono stati divulgati in tempi abbastanza recenti : ne consegue che con il passare del tempo ne usciranno sempre di più, tanti di più..
Ciao Giorgio,
secondo me ci sono 2 ordini di considerazioni da fare in merito:
- la prima riguarda la riconoscibilità dei valori delle singole tirature della RSI; è vero che negli ultimi tempi sono stati individuati diversi esemplari dei 2,50 di Torino, sia con soprastampa normale che capovolta, grazie anche ad una divulgazione generalizzata delle caratteristiche della soprastampa, ma da qui a considerare la possibilità di trovarne col tempo molti di più sarei molto più cauto.
Ti faccio un esempio molto chiaro: con il tempo ho avuto modo di esaminare diverse accumulazioni di francobolli di RSI, in alcuni casi migliaia e migliaia di esemplari. Anche se ben classificate (e quindi con poche possibilità di trovare qualche piacevole sorpresa), i valori del L. 2,50 di Torino sono sempre stati di numero limitato se non addirittura completamente assenti.
Questo anche in collezioni di specialisti, che avevano accumulato materiale in periodi non recenti. Quindi la conclusione è che di base gli esemplari di questa tiratura siano stati abbastanza pochi; come del resto confermato dalle fonti dirette dell'epoca.
- la seconda considerazione, legata alla prima, è riferita al numero di esemplari presunti dell'emissione. Per divertimento ci si può anche confrontare sul numero complessivo di fogli possibili/noti tra francobolli con soprastampa normale e capovolta. Io presumo che il numero indicativo complessivo di francobolli di questa emissione possa essere intorno agli 800 (di cui 1/3 circa con soprastampa capovolta). In Italia mediamente si riescono a ritrovare circa il 50% di esemplari con soprastampa capovolta; si presume pertanto che in buona parte furono spediti all'estero (per motivi filatelici?).
Degli esemplari iniziali, bisogna considerare quelli inclusi in fogli (2 noti) o blocchi, che possiamo stimare nella misura complessiva di circa 150-160. Se consideriamo quelli sciolti che abbiamo ritrovato e visto noi collezionisti in questi anni, che possiamo stimare nella misura di 25-30 esemplari, e se includiamo quelli che sicuramente sono stati venduti diverso tempo fa (vedi ex foglio Raybaudi) che si possono conteggiare in altri 25-30 esemplari, si arriva ad un totale di circa 200-220 francobolli.
Rispetto ai presunti iniziali vi è una certa discrepanza ma la ritengo in buona parte solo formale, in quanto a mio avviso molti esemplari nel corso del tempo sono stati dispersi, anche per via di quella mancata riconoscibilità immediata di francobolli di questa natura. Tanto per intenderci un conto è partire da una tiratura 800 di francobolli unici classificati e ben identificati (metti ad esempio un 50 lire di Firenze), un conto è avere un francobollo che è simile ad altre migliaia di esemplari presenti in altre tirature.
In conclusione, dubito che nei prossimi anni possano emergere accumulazioni che permettano di accedere ad altri 2,50 di Torino in quantità significativa, anzi... ritengo che tenderanno sempre più ad essere di difficile reperibilità e ad acquistare più valenza, specialmente se si incrementerà l'interesse per il settore della RSI e l'accesso e lo studio delle singole tirature (vedi ad esempio una più ampia e completa classificazione del Sassone).
Mario
Prediligo Regno, GNR ed RSI, nuovi e di buona qualità.