Invio della notifica di cattura dai prigionieri di guerra

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Cinzia62&
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Invio della notifica di cattura dai prigionieri di guerra

Messaggio da Cinzia62& »

Da un prigioniero di guerra

14 Gennaio 1941

Carissimi genitori,
vengo a voi con questo mio biglietto per farvi sapere della mia ottima salute,
come vorrei sperare di tutti voi. Come già saprete che io sono prigioniero
perciò non dovete pensare male che io sto benissimo,
perciò ho ritardato per questo a scrivere ma ora sono fermo?.
Quando riceverete questo biglietto che vi sarà tanto aspettato
scrivetemi subito che il mio indirizzo lo vedrete sotto nella cartolina.
Non c'è scritto Palestina però fate prigioniero italiano avete capito.
Genitori non pensate male che io mi trovo qui in Palestina perciò
siamo trattati molto bene. Date indirizzo alla mia fidanzata
Vi bacio Vostro Walter

doc876.jpg

doc877.jpg


Che commozione leggere questo biglietto ai genitori da un prigioniero di guerra!
Non ne ho altri e mi sono fatta alcune domande.
Si parla di un indirizzo preciso che non trovo,
probabilmente l'indirizzo dei campi di prigionia era segreto.
L'unico dato che risulta è che si trovava in Palestina
Vi risulta vi fossero campi di prigionieri italiani in Palestina? C'è un numero
del prigioniero e mi pare anche un numero del campo sul fronte della
cartolina....forse sono dati importanti. Vedo anche dei timbri a me sconosciuti
Cosa ne pensate?
Vi ringrazio in anticipo :abb:
Ciao: Cinzia
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P. Neruda
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valverde
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Re: Walter prigioniero di guerra

Messaggio da valverde »

Ciao Cinzia,
la tua cartolina è una comunicazione di cattura, prevista dalla Convenzione di Ginevra del 1929 per i prigionieri di guerra, da inviare alla famiglia quando un militare cadeva prigioniero .
Il militare mittente era prigioniero degli inglesi, catturato durante la prima controoffensiva inglese in Nord Africa, che durò dal 9 dicembre 40 al 7 febbraio del 41 e che ebbe come effetto la cattura di più di 100.000 soldati italiani. Non vi è nessun numero del campo sulla cartolina, forse ti riferisci al numero del modulo. Il campo più importante in Palestina era a Lutrum, ci sono molte probabilità che la cartolina provenga da esso, anche se il militare è stato, presumibilmente, catturato in Libia. I segni che vedi sulla cartolina, oltre al timbro postale a destinazione, sono segni di censura: quello circolare viola con la corona è la censura inglese delle Middle East Forces, l'altro è quello della Commissione Provinciale di censura di Roma, con il numero del censore. Il numero del prigioniero è il suo numero di matricola attribuitogli dagli inglesi all'atto della sua registrazione in un campo definitivo (cioè, non provvisorio nei pressi del luogo della resa).
Ti allego un volantino di propaganda inglese lanciato sulle nostre truppe in ritirata dall'Egitto verso la Libia, che, a mio avviso, è stato lanciato in un giorno compreso tra l'11 e il 13 di dicembre 1940 e che ti dà l'idea dell'entità della disfatta e della quantità di prigionieri.
Maria
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Cinzia62&
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Re: Walter prigioniero di guerra

Messaggio da Cinzia62& »

Ciao Maria
sono rimasta letteralmente senza parole nel leggere con quanta competenza e precisione
hai indicato i fatti e spiegato gli elementi distintivi della comunicazione. Ti ringrazio di cuore.
Si sa come venivano effettivamante trattati i nostri progionieri in questi campi?
Walter dice di stare bene ma sorge il dubbio che stesse considerando la Censura
o volesse solo rassicurare i genitori.
Come mamma penso che aveva solo vent'anni...
Cinzia
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P. Neruda
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valverde
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Re: Walter prigioniero di guerra

Messaggio da valverde »

Ciao Cinzia,
queste cartoline si assomigliano tutte, del resto vi erano delle regole: solo la notizia della prigionia e lo stato di salute. Il prigioniero si preoccupava particolarmente di tranquillizzare la famiglia e di non incorrere nelle cancellazioni delle censure. Anche le lettere o cartoline successive alla comunicazione di cattura dovevano riportare solo notizie di carattere personale e familiare, anche se poi, talvolta, più avanti nel corso della guerra, si trovano anche testi ricchi di informazioni senza cancellazioni delle censure.
Per quanto riguarda il trattamento, gli inglesi rispettarono, sostanzialmente, la Convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra, anche in considerazione del fatto che pure loro avevano prigionieri nelle mani degli italiani. Certamente, nelle prime fasi della resa e durante i lunghi trasferimenti (gli inglesi dispersero i prigionieri della prima controffensiva nordafricana in India, in Sud Africa, in Australia, la Palestina era una tappa), le condizioni furono assai dure, tuttavia, i prigionieri degli inglesi alla fine della guerra tornarono praticamente tutti (cioè entro il mese di giugno del 1947, non proprio alla fine della guerra), mentre in altre situazioni di prigionia vi furono molti morti.
Io penso che i prigionieri italiani nelle mani degli inglesi ebbero a soffrire soprattutto l'umiliazione e il senso di superiorità che i detentori non mancarono di manifestare. Sono rimasta molto colpita da una fotografia di un gruppo di soldati italiani che si erano arresi, presente su un volantino di propaganda inglese di una ventina di giorni successivo a quello mostrato nel post precedente. A me pare proprio che sia evidente lo sguardo razzista con cui furono ripresi, può darsi sia solo una mia impressione, ma non credo. Lo allego così potete giudicare.
Buon Ferragosto
Maria
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Cinzia62&
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Re: Walter prigioniero di guerra

Messaggio da Cinzia62& »

Ciao Maria,
Interessantissimo il volantino che mostri Maria e che tuffo al cuore nel guardare
i volti dei nostri soldati. Sembrano un pò malmessi, in effetti sono tutti magrissimi,
ma hanno un sorriso che commuove. Ti ringrazio per tutte le preziose informazioni
che ci hai regalato, credo davvero che questo argomento meriti ulteriori
approfondimenti. Buon Ferragosto anche a te
Ciao: Cinzia
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P. Neruda
andrea di lena
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Re: Walter prigioniero di guerra

Messaggio da andrea di lena »

Di cartoline per prigionieri di guerra ne sono state utilizzate di tutti i tipi nel caso specifico non sempre erano disponibili quelle predisposte per la comunicazione di cattura e pertanto venivano usate anche le semplici cartoline di franchigia appartenenti al catturato.
Prigioniero1.jpg

Prigioniero1 retro.jpg


A riguardo del trattamento dei soldati fatti prigionieri dobbiamo dire che molto dipendeva su quale fronte erano stati catturati di certo una prigionia migliore spettava chi era stato fatto prigioniero dagli americani e dagli inglesi, per gli altri purtroppo le condizioni erano decisamente più gravi. Mi raccontava un lontano parente, deceduto qualche anno fa, si chiamava Gabriele, (che bello sentire la storia raccontata da chi l'ha vissuta) che era stato fatto prigioniero in Etiopia dagli inglesi e da lì trasferito in un lungo viaggio in India. Ebbene, i maltrattamenti peggiori li ha subiti dagli stessi italiani che si sono subito resi disponibili come collaborazionisti degli inglesi, mentre lui come prigioniero militare si rifiutava di fare lavori non previsti dalle convenzioni, rimanevo ore a sentire i suoi racconti.
Ciao: Ciao: Andrea
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valverde
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Re: Walter prigioniero di guerra

Messaggio da valverde »

Rappresentano l'eccezione, non la regola, e limitatamente ad alcuni fronti: quello nordafricano, quello greco del 40-41 e nei Balcani e in Grecia per i militari catturati dai tedeschi dopo l'8 settembre '43. Non sono nemmeno tanto comuni.
Ne approfitto per chiederti di controllare, se ne hai parecchie, se, quando spedite da prigionieri degli inglesi o dei greci, si tratta sempre di franchigie prive di motti o illustrazioni di propaganda.
Grazie
Maria
andrea di lena
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Re: Walter prigioniero di guerra

Messaggio da andrea di lena »

Scusami Maria se non ti ho risposto subito e riprendo a distanza di tempo questo argomento, volevo mostrarti questa franchigia di cui ne avevo già parlato e mostrato l'immagine in un altro argomento.
"Qualcosa che voleva indicare qualcosa di più che un messaggio in codice, voleva dire "al momento sono salvo". E' una franchigia spedita da Cefalonia dopo l'8 settembre a eccidio compiuto e con quei pochi soldati rimasti prigionieri o dichiaratisi collaborazionisti per salvare la pelle, l'ho trovata in un lotto acquistato quando ancora ero raccoglione viste le condizioni e sopratutto lo scarsa qualità di quanto acquistato rispetto a quanto pagato non le avevo dato il giusto peso, successivamente leggendo e studiando mi ricordai della franchigia.
In un testo si parlava di poche franchigie autorizzate dai tedeschi ad uscire da Cefalonia con il timbro della Feldpost di cui si conoscevano le date di due periodi a distanza di pochi giorni prima del trasferimento dei soldati in Germania una di queste era proprio la mia."
PMFELDPOST CEFALONIA1.jpg

PMFELDPOST CEFALONIAretro1.jpg


Ciao: Ciao: A presto con altre immagini, Andrea
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valverde
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Re: Walter prigioniero di guerra

Messaggio da valverde »

Ciao Andrea,
ho guardato la mia e mi sono accorta che il messaggio del prigioniero è uguale a quello della tua. Certamente, ricevettero istruzioni precise. Si può notare come siano state spedite attraverso la posta militare tedesca il 1°novembre, come tutte quelle che ho visto finora, e che è stata sottoposta anche ad un controllo di censura con i reagenti chimici, per cercare messaggi scritti con l'inchiostro simpatico o altro invisibile. Circa la destinazione dei prigionieri di Cefalonia, sei troppo ottimista. Coloro che avevano opposto resistenza, non solo a Cefalonia, ma anche in altri luoghi, non vennero inviati nei campi della Germania o della Polonia, ma sul fronte orientale, come manodopera schiava della Wehrmacth, che doveva fronteggiare l'avanzata dell'Armata Rossa. Quelli che non morirono nelle operazioni belliche finirono prigionieri dei sovietici.
Anche io come te preferisco i documenti che accanto al significato postale hanno anche quello di testimonianza storica e devo dire che alcune volte, tra la posta dei prigionieri ho trovato scritti molto interessanti.
Allego la mia cartolina dalla Caserma Mussolini di Cefalonia.
Maria

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