10 maggio 1861 - Da Clusone a Venezia con Cent. 15 e tassazione di Soldi 4
10 maggio 1861 - Da Clusone a Venezia con Cent. 15 e tassazione di Soldi 4
buongiorno, qualcuno mi può dare una mano a decifrare questa busta? leggo "francobollo insufficiente" ma non riesco a spiegarmi cosa sia successo...
grazie
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Re: francobollo insufficiente
Il plico è indirizzato a Venezia, in quel tempo facente parte dell'impero austro-ungarico. Il mittente ha affrancato con un francobollo da 15 cent. come se fosse una lettera per l'interno. Per questo la lettera è stata tassata ed il destinatario ha dovuto pagare la differenza.
Cordiali Saluti Eric Werner (alias Vacallo)
Vincitore dei concorsi "I Top di F&F" 2007 e 2008
Vincitore del concorso "I Top di F&F" 2010, categoria Documenti Postali
Sostenitore dal 2010, come lo sono anche nel 2022
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Re: francobollo insufficiente
molto semplice: quindi timbri e ulteriori scritte non hanno a che vedere con la tassazione: ti ringrazio per la cortesia, Eric.Vacallo ha scritto: ↑12 aprile 2020, 13:59 Il plico è indirizzato a Venezia, in quel tempo facente parte dell'impero austro-ungarico. Il mittente ha affrancato con un francobollo da 15 cent. come se fosse una lettera per l'interno. Per questo la lettera è stata tassata ed il destinatario ha dovuto pagare la differenza.
Re: francobollo insufficiente
in che senso non hanno a che vedere? Timbri e scritte fan tutti parte della tassazione, che tra l'altro è stata anche corretta da 3,5 a 4 soldi. In più ci sono i timbri di debito italiano in cent. e quello S1 di distanza. Gli esperti di LV ti saranno indicare esattamente tutti i calcoli effettuativamas ha scritto: ↑12 aprile 2020, 15:27molto semplice: quindi timbri e ulteriori scritte non hanno a che vedere con la tassazione: ti ringrazio per la cortesia, Eric.Vacallo ha scritto: ↑12 aprile 2020, 13:59 Il plico è indirizzato a Venezia, in quel tempo facente parte dell'impero austro-ungarico. Il mittente ha affrancato con un francobollo da 15 cent. come se fosse una lettera per l'interno. Per questo la lettera è stata tassata ed il destinatario ha dovuto pagare la differenza.
Andy66
SOCIO SOSTENITORE
Cerco cartoline di tutte le epoche del Comune di Chiusaforte UD (e sue frazioni)
Colleziono Regno, Repubblica, S.Marino e Francia
Proteggiamo quello che conosciamo
Conosciamo solo ciò che riusciamo a comprendere
Comprendiamo unicamente quello che abbiamo imparato
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Re: francobollo insufficiente
Premessa: fino all'Ottobre 1867 la tariffazione delle lettere tra Italia ed Austria si basava su un sistema a zone, definite dalla distanza dal confine. L'Italia era divisa in due zone, l'Impero Austriaco in tre. Si avevano quindi 6 tariffe principali per ciascuna delle quali una parte andava all'amministrazione postale italiana e l'altra all'amministrazione postale austriaca in proporzioni ben definite.
La lettera in questione origina dalla 1a zona italiana ed è indirizzata alla 1a zona austriaca (come da timbro S. 1ª). In tal caso la tariffa corretta era di 25 centesimi dei quali 13 spettavano all'Italia e 12 all'Austria.
Il mittente però affranca per soli 15 centesimi. L'affrancantura è insufficiente a coprire il totale ma supera di 2 centesimi la spettanza italiana. L'Italia dunque avendo incassato 15 centesimi dovendone avere 13 ha un debito verso l'Austria di 2 centesimi (timbro DEBITO ITALIANO CENT. e 02 manoscritto). All'Austria mancano ancora 10 centesimi per i quali si rivale sul destinatario a cui è addebitata una tassa alla consegna di 4 soldi (prima calcolati in 3.5 e poi corretti).
La lettera in questione origina dalla 1a zona italiana ed è indirizzata alla 1a zona austriaca (come da timbro S. 1ª). In tal caso la tariffa corretta era di 25 centesimi dei quali 13 spettavano all'Italia e 12 all'Austria.
Il mittente però affranca per soli 15 centesimi. L'affrancantura è insufficiente a coprire il totale ma supera di 2 centesimi la spettanza italiana. L'Italia dunque avendo incassato 15 centesimi dovendone avere 13 ha un debito verso l'Austria di 2 centesimi (timbro DEBITO ITALIANO CENT. e 02 manoscritto). All'Austria mancano ancora 10 centesimi per i quali si rivale sul destinatario a cui è addebitata una tassa alla consegna di 4 soldi (prima calcolati in 3.5 e poi corretti).
Andrea
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Sono interessato alla Storia Postale e ai Classici di tutto il mondo.
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Re: francobollo insufficiente
grazie Andy, è ciò che cercavo di capireandy66 ha scritto: ↑12 aprile 2020, 19:47in che senso non hanno a che vedere? Timbri e scritte fan tutti parte della tassazione, che tra l'altro è stata anche corretta da 3,5 a 4 soldi. In più ci sono i timbri di debito italiano in cent. e quello S1 di distanza. Gli esperti di LV ti saranno indicare esattamente tutti i calcoli effettuativamas ha scritto: ↑12 aprile 2020, 15:27molto semplice: quindi timbri e ulteriori scritte non hanno a che vedere con la tassazione: ti ringrazio per la cortesia, Eric.Vacallo ha scritto: ↑12 aprile 2020, 13:59 Il plico è indirizzato a Venezia, in quel tempo facente parte dell'impero austro-ungarico. Il mittente ha affrancato con un francobollo da 15 cent. come se fosse una lettera per l'interno. Per questo la lettera è stata tassata ed il destinatario ha dovuto pagare la differenza.
Re: francobollo insufficiente
grazie Andrea. sono sbalordito da tanta precisione e mi scuso per la mia ignoranza da neofitaAndrea61 ha scritto: ↑12 aprile 2020, 22:10 Premessa: fino all'Ottobre 1867 la tariffazione delle lettere tra Italia ed Austria si basava su un sistema a zone, definite dalla distanza dal confine. L'Italia era divisa in due zone, l'Impero Austriaco in tre. Si avevano quindi 6 tariffe principali per ciascuna delle quali una parte andava all'amministrazione postale italiana e l'altra all'amministrazione postale austriaca in proporzioni ben definite.
La lettera in questione origina dalla 1a zona italiana ed è indirizzata alla 1a zona austriaca (come da timbro S. 1ª). In tal caso la tariffa corretta era di 25 centesimi dei quali 13 spettavano all'Italia e 12 all'Austria.
Il mittente però affranca per soli 15 centesimi. L'affrancantura è insufficiente a coprire il totale ma supera di 2 centesimi la spettanza italiana. L'Italia dunque avendo incassato 15 centesimi dovendone avere 13 ha un debito verso l'Austria di 2 centesimi (timbro DEBITO ITALIANO CENT. e 02 manoscritto). All'Austria mancano ancora 10 centesimi per i quali si rivale sul destinatario a cui è addebitata una tassa alla consegna di 4 soldi (prima calcolati in 3.5 e poi corretti).
Re: francobollo insufficiente
Ciao a tutti,
un altro esempio di tariffa zona S1
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Gianluca, Collezionista Filatelico
Area - Italia
Germania reich
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La filatelia è una seria passione,
Noi sostenitori facciamo il meglio per dimostrarlo.
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Re: francobollo insufficiente
Molto chiara la spiegazione di Andrea e piacevole la lettera tassata con il 15 cent. DLR di VamasAndrea61 ha scritto: ↑12 aprile 2020, 22:10 Premessa: fino all'Ottobre 1867 la tariffazione delle lettere tra Italia ed Austria si basava su un sistema a zone, definite dalla distanza dal confine. L'Italia era divisa in due zone, l'Impero Austriaco in tre. Si avevano quindi 6 tariffe principali per ciascuna delle quali una parte andava all'amministrazione postale italiana e l'altra all'amministrazione postale austriaca in proporzioni ben definite.
La lettera in questione origina dalla 1a zona italiana ed è indirizzata alla 1a zona austriaca (come da timbro S. 1ª). In tal caso la tariffa corretta era di 25 centesimi dei quali 13 spettavano all'Italia e 12 all'Austria.
Il mittente però affranca per soli 15 centesimi. L'affrancantura è insufficiente a coprire il totale ma supera di 2 centesimi la spettanza italiana. L'Italia dunque avendo incassato 15 centesimi dovendone avere 13 ha un debito verso l'Austria di 2 centesimi (timbro DEBITO ITALIANO CENT. e 02 manoscritto). All'Austria mancano ancora 10 centesimi per i quali si rivale sul destinatario a cui è addebitata una tassa alla consegna di 4 soldi (prima calcolati in 3.5 e poi corretti).
Re: francobollo insufficiente
cipolla ha scritto: ↑28 aprile 2020, 14:07Molto chiara la spiegazione di Andrea e piacevole la lettera tassata con il 15 cent. DLR di VamasAndrea61 ha scritto: ↑12 aprile 2020, 22:10 Premessa: fino all'Ottobre 1867 la tariffazione delle lettere tra Italia ed Austria si basava su un sistema a zone, definite dalla distanza dal confine. L'Italia era divisa in due zone, l'Impero Austriaco in tre. Si avevano quindi 6 tariffe principali per ciascuna delle quali una parte andava all'amministrazione postale italiana e l'altra all'amministrazione postale austriaca in proporzioni ben definite.
La lettera in questione origina dalla 1a zona italiana ed è indirizzata alla 1a zona austriaca (come da timbro S. 1ª). In tal caso la tariffa corretta era di 25 centesimi dei quali 13 spettavano all'Italia e 12 all'Austria.
Il mittente però affranca per soli 15 centesimi. L'affrancantura è insufficiente a coprire il totale ma supera di 2 centesimi la spettanza italiana. L'Italia dunque avendo incassato 15 centesimi dovendone avere 13 ha un debito verso l'Austria di 2 centesimi (timbro DEBITO ITALIANO CENT. e 02 manoscritto). All'Austria mancano ancora 10 centesimi per i quali si rivale sul destinatario a cui è addebitata una tassa alla consegna di 4 soldi (prima calcolati in 3.5 e poi corretti).
Rev LB May 2021